Almeno 80 scheletri sono stati rinvenuti in una fossa comune in un antico cimitero in Grecia, con i polsi legati da catene di ferro. Secondo gli archeologi, si tratta di vittime di un’esecuzione di massa: null’altro però si sa su chi fossero e come tutto ciò sia avvenuto.
I resti sono stati ritrovati nella necropoli antica di Falyron Delta. “Sono stati giustiziati, tutti allo stesso modo, ma sono stati sepolti con rispetto,” spiega Stella Chryssoulaki, che dirige gli scavi. “Hanno tutti le mani legate da manette e molti di loro erano davvero giovani e in buono stato di salute quando sono stati uccisi.“
Gli esperti sperano che le successive ricerche e analisi del DNA possano svelare il mistero. Qualunque cosa sia successa, è stata violenta, e le modalità di sepoltura indicano che probabilmente non si trattava di schiavi o di criminali comuni.
Il cimitero viene datato tra l’VIII e il V secolo A.C., “un periodo di agitazioni nella società ateniese, un periodo in cui aristocratici e nobili lottavano per il potere,” spiega l’archeologa. “Forse i test del DNA potrebbero confermare o meno l’ipotesi che queste vittime potessero essere parte di un colpo di stato, un tentativo dei nobili di prendere il potere con la forza,” continua l’esperta.