L’intolleranza al lattosio, abbastanza diffusa nella popolazione, è un tipico caso di intolleranza enzimatica. Le intolleranze enzimatiche, che possono essere congenite (o primitive) oppure acquisite (o secondarie), sono caratterizzate dall’incapacità, da parte dell’organismo, di riuscire a metabolizzare alcune sostanze che si trovano negli alimenti.
CAUSE: L’intolleranza al lattosio si verifica in caso di deficienza dell’enzima lattasi; ossia si manifesta in caso di mancanza parziale o totale dell’enzima in grado di scindere il lattosio, il principale zucchero del latte (latte di mucca, di capra, d’asina oltre che il latte materno, presente anche in altri prodotti caseari o derivati del latte), in zuccheri più semplici (glucosio e galattosio), permettendone il successivo assorbimento a livello gastrointestinale.
SINTOMI: I sintomi consistono in dolori e crampi addominali, sensazione di gonfiore e tensione a livello intestinale, aumentata peristalsi con borborigmi, flatulenza, meteorismo, scariche diarroiche con feci acquose, poltacee ed acide. L’intensità dei sintomi può variare a seconda dei cibi che si associano agli alimenti contenenti lattosio. In particolare, se si ingeriscono alimenti contenenti lattosio assieme a cibi ricchi di carboidrati, che velocizzano la fase di svuotamento gastrico, è possibile che le manifestazioni sintomatologiche siano più intense; al contrario, se insieme al lattosio si inseriscono cibi più ricchi di proteine o lipidi è possibile che la sintomatologia sia di minor intensità o addirittura assente.
DIAGNOSI: Anche se molto spesso l’esperienza quotidiana è sufficiente ad individuare un’intolleranza al lattosio, è disponibile un test che permette di verificarlo con ottima accuratezza: il Breath test all’idrogeno. Il meccanismo su cui si basa il test del respiro è semplice: il malassorbimento del lattosio porta alla fermentazione dello zucchero da parte della flora batterica intestinale con produzione di idrogeno che viene assorbito nel sangue ed eliminato attraverso i polmoni.
Il malassorbimento del lattosio può quindi essere dimostrato dall’aumento della quantità di idrogeno esalato dopo un carico orale di 20 g di lattosio. Tale test è altamente specifico, di facile esecuzione e di costo contenuto e rappresenta attualmente il test di prima scelta nella diagnosi di intolleranza al lattosio. Una metodica invasiva, invero quasi mai necessaria per diagnosticare l’intolleranza al lattosio, è la biopsia della mucosa del piccolo intestino. Potrebbero essere, invece necessari test ematochimici, che ricercano le IgE immunoglobuline coinvolte nella risposta immunitaria all’allergene e test del DNA basati sull’analisi del gene della lattasi effettuata su un campione di cellule della mucosa della bocca prelevata con un tampone.
CURA: La terapia d’eccellenza in caso di intolleranza al lattosio è un regime alimentare che preveda un ridotto apporto di alimenti ricchi di lattosio, che può essere fatta gradualmente allo scopo di verificare la soglia di tolleranza del soggetto. Gli alimenti da evitare, in ogni caso, sono soprattutto: il latte, non solo di mucca ma anche di capra, pecora e bufala; i latticini e i formaggi freschi, la ricotta, la panna e il burro. Ma il lattosio si può trovare in altri prodotti del commercio, in forma “nascosta”, come: purè di patate precotto e altri cibi precotti; prosciutto cotto, salsicce e insaccati; pane in cassetta; cereali per la prima colazione; salse e condimenti; caramelle e snacks; alcuni farmaci.
Il problema del latte sostitutivo riguarda il lattante ma in questa età, come già detto, l’intolleranza al lattosio è una condizione molto rara. Esistono, comunque, dei latti speciali in polvere, acquistabili in farmacia, per i lattanti di pochi mesi di vita, privi di lattosio. Per i bambini più grandi e per gli adulti si possono reperire nei supermercati vari tipi di latte a basso contenuto o totalmente privi di lattosio. Latte e formaggi si possono sostituire con molti altri alimenti che siano fonte di proteine e di minerali (carni, pesce, legumi). Infine, non tutti i formaggi contengono lattosio (es. parmigiano reggiano, taleggio, fontina, provolone dolce, gorgonzola). Al contrario di quanto generalmente si pensi, lo yogurt contiene lattosio in quantità sufficiente a causare sintomi. Se non è possibile eliminare dalla dieta determinati cibi si può ricorrere a un aiuto di tipo farmacologico; esistono infatti farmaci che se vengono ingeriti insieme agli alimenti favoriscono la digestione del lattosio (per esempio Lacdigest).