Castelli Romani terra di vino, ma anche di birra. Giuseppe Verri ingegnere civile edile e scultore, in partenza per la mostra Open di Venezia con l’ultima sua opera, ‘La porta-open’, ha infatti deciso di produrre ‘La Tora’, la birra dei castelli. “Da anni a Lanuvio -racconta a Labitalia – gestisco ‘Il Casale della Mandria’, un agriturismo dove cerco di mantenere vivo il connubio tra natura e magia, sempre però all’insegna della semplicità“.
“La mia birra – sottolinea – è creata dalla miscela di grano, orzo e luppolo. Del resto l’attenzione per il mangiare sano e la passione per la coltivazione e l’allevamento, ereditati dalla mia famiglia, mi hanno permesso di arrivare ad una coscienza dell’agricoltura biologica. Questa coscienza, unita all’amore per l’arte, ha preso vita nel 2005 con l’idea dell’agriturismo“.
“La mia ricetta – sottolinea – è originale perché rappresenta esattamente ciò che sono io. Al di là del cellulare e dei vestiti io mi sento un primitivo. L’uomo primitivo, infatti, esprimeva esattamente ciò che pensava senza alcun tipo di freno. Ed è proprio quello che cerco di fare con la mia arte ricercando le orme primitive incise nel mio corpo“.
“Non sono uno chef – ammette Giuseppe Verri – mi definisco un cuciniere, uno che cucina per gli amici: infatti chiunque si siede ai miei tavoli per me è un amico. Così dalla panzanella alle fettuccine i sapori si mescolano con la sapienza della mia semplicità e un sorriso dei commensali“.
“Quella semplicità – ricorda – che mi porto dietro da quando ero piccolo, quando mia madre cucinava con gli ingredienti a portata di mano, seguendo le ricette che a sua volta aveva ereditato dalla sua famiglia e non certo da corsi professionali di cucina. Da tutto questo nasce La Tora“. (AdnKronos)