Sentirsi male mentre si legge in auto o in treno, è un problema che accomuna circa due persone su cinque. Perché avviene? Il dottore in neuroscienze Burnett e autore del saggio “The Idiot Brain”, ha cercato di spiegare l’origine di questo malessere e cosa succede al nostro cervello quando leggiamo mentre siamo in movimento:
“Quando viaggiamo in auto, il cervello riceve messaggi contrastanti – ha spiegato l’autore -. Da una parte riceve messaggi dai muscoli e dagli occhi che comunicano una sensazione di staticità mentre i sensori del sistema dell’equilibrio dicono che siamo in movimento. Entrambi sbagliano. C’è un abbinamento sbagliato tra i sensori. E l’unica cosa che causa questa condizione, questo non allineamento, è il veleno. È come se il cervello ‘avvertisse’ di essere stato avvelenato. E quando si viene avvelenati, la prima cosa per rigettare la pozione velenosa è espellerla. Come risultato quindi iniziamo a sentirci confusi, iniziamo a sentirci male perché il cervello è costantemente ‘preoccupato’ e teme di essere stato avvelenato”.
Questa sensazione può avvenire in molteplici circostanze, specialmente quando si è in macchina, ma si registra in particolar modo quando siamo intenti a leggere, “Quando sei in macchina, puoi guardare fuori dal finestrino. Puoi vedere il paesaggio scorrere. Avverti il passaggio e il movimento stesso e questo, per alcuni, serve a creare una sorta di equilibrio, a bilanciare il sistema. Il cervello pensa: ‘Oh guarda, le cose si muovono, dovremmo essere in movimento’ e calma il malessere che ne sarebbe potuto scaturire”, ha spiegato Burnett.
Quando ci si addentra nella lettura invece, l’attenzione è focalizzata esclusivamente sulle righe che si stanno osservando e il cervello fa fatica a inviare dei segnali per calmare il malessere. Ancora una volta si sente avvelenato.
Non esiste una soluzione alternativa al mal d’auto, in questo caso è meglio rimandare la lettura quando non si è in macchina.
