«Più che giovani insicuri, mi capita di avere a che fare con persone mature, con una relazione stabile o, spesso, al secondo matrimonio con una donna più giovane. La compagna di solito è presente all’appuntamento, quindi la decisione di recarsi dal medico è una scelta discussa e condivisa, anche se di fatto non ha particolari ripercussioni sull’attività sessuale». Parola di Pietro Martinelli, medico estetico con studi a Parma e Brescia che ha registrato negli ultimi 2 anni un notevole aumento di richieste di lipopenoscultura. La lipopenoscultura consiste nell’utilizzare il grasso del paziente per aumentare, tramite iniezioni, il volume del pene. Niente sala operatoria o degenza e in un’ora ci si ritrova con un “attributo” di dimensioni maggiori. «È la soluzione ideale per quelli che soffrono della cosiddetta “sindrome da spogliatoio”, un complesso che colpisce alcuni uomini quando si trovano occasionalmente nudi di fronte ad altri. L’intervento infatti non modifica le prestazioni sessuali e l’erezione non viene disturbata dall’aumento di dimensione del pene. È solo da qualche anno che si esegue questo tipo di intervento. In precedenza l’alternativa consisteva in iniezioni di acido ialuronico che però avevano una durata limitata nel tempo e potevano causare fastidiosi granulomi» aggiunge il Dott. Martinelli.
Come funziona. La lipopenoscultura si articola in due fasi: prima si preleva del grasso dal paziente, di solito dall’addome, dalla zona sovra pubica, quindi lo si inietta nel pene per aumentare il diametro utilizzando cannule smusse (senza punta) di piccolissime dimensioni (max. 1,5 mm). Iniettare il grasso aumenta il diametro del pene ma anche la lunghezza, in quanto il volume del grasso presente nella sede sovra pubica riduce appunto la lunghezza del pene stesso. L’intervento, che dura circa un’ora, viene eseguito in anestesia locale. Una piccola parte del grasso di solito è riassorbita (circa il 30%), ma la maggioranza attecchisce con risultati duraturi. Per questo motivo, oltre che per contrastare il naturale riassorbimento, si effettua un’ipercorrezione della zona. È comunque possibile eseguire interventi in un secondo tempo anche per raggiungere dimensioni maggiori ma che non dovranno superare un aumento volumetrico del 30 – 40%. «Le tecniche di lipofilling in questa come nelle altre parti del corpo hanno fatti notevoli passi in avanti negli ultimi anni: oggi è possibile prelevare grasso nelle zone in eccesso e poi innestarlo dove si desidera. Le percentuali di riassorbimento si sono molto ridotte grazie a particolari tecniche che metto a punto. Per ottenere dei buoni risultati e un buon attecchimento del grasso con la lipostruttura è necessario che l’operatore abbia una preparazione tecnica specifica: il maneggiamento del grasso è molto delicato e in mani non esperte i risultati sono spesso quasi nulli» conclude Martinelli. Il decorso post-operatorio non è particolarmente gravoso: il dolore di solito è nullo o di poca entità e si cura con degli analgesici. Si richiede poi l’astensione dall’attività sessuale per 3/4 settimane e un’accurata igiene personale. Le funzioni fisiologiche non sono per nulla ostacolate. Il dott. Pietro Martinelli è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano e d è medico chirurgo odontoiatra. Oltre all’attività sul tema dell’implantologia orale e sulla rigenerazione ossea guidata, è perfezionato in agopuntura all’Università degli Studi di Milano e iscritto al n° 140 del registro degli esperti in agopuntura presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ha un master quadriennale dell’International Academy of Esthetic Medicine (IAEM), è utilizzatore accreditato di F.EL.C. (Flusso Elettroni Convogliato), è socio sostenitore della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Non Ablativa ed è membro dell’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino (AITEB). Ha conseguito un master universitario di II livello in Medicina Estetica (Parma).