Palio di Siena: martedì la corsa, ecco la storia contrada per contrada

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La Contrada del Leocorno ha vinto questa mattina la seconda prova del Palio di Siena di agosto che si correrà martedì prossimo. Sono dieci le contrade che si sfideranno per il Palio dell’Assunta sulla piazza del Campo: Leocorno, Bruco, Aquila, Pantera, Drago, Civetta, Giraffa, Tartuca, Nicchio, Lupa. Quella del Palio a Siena è una manifestazione che ha origini remote con regolamenti giunti ad oggi dal 1644, anno in cui venne corso il primo palio con i cavalli: una sfida mai interrotta ad eccezione del periodo delle due guerre mondiali. Il territorio della Città è diviso in diciassette Contrade con confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città. Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella “giostra” da un Capitano, coadiuvato da due o tre contradaioli detti “mangini”. Possiede, entro il suo territorio, una Chiesa con annessa la sede ove viene custodito tutto il suo patrimonio: cimeli, drappelloni delle vittorie, costumi della Comparsa, bandiere, archivio e tutto quanto altro concerne la vita della Contrada stessa. Ciascuna ha il suo stemma, con i suoi colori, il suo motto e la sua storia. A una contrada si appartiene soltanto per nascita e i senesi puri vi restano legati a vita. Tant’e’ che se una ragazza della ”Chiocciola” sposa un ragazzo del ”Bruco”, al momento del Palio non potrà tifare i campioni in gara che appartengono alla contrada del marito.

LA CHIOCCIOLA – ”Con lento passo e grave nel campo a trionfar la Chiocciola scende”. Questo e’ il motto della contrada senese della Chiocciola, rappresentata da uno stemma argento con una chiocciola strisciante. Lo stemma e’ poi circondato da rose e dalle iniziali U. M. (Umberto e Margherita di Savoia). Con i colori giallo e rosso con liste turchine, la chiocciola simboleggia la prudenza e rappresenta la corporazione dei cuoiai. Le contrade alleate sono il Bruco, l’Istrice, la Pantera e la Selva mentre solo una e’ nemica la Tartuca.

LA CIVETTA – ”Vedo nella notte” e’ il suo motto e rosso e nero con liste bianche sono i suoi colori. E’ la contrada della Civetta che ha lo stemma partito di nero e di rosso, e una civetta coronata, raffigurata al naturale appollaiata su di un ramoscello, affiancata da stemmi azzurri con le lettere U. M. (Umberto I e Margherita di Savoia). La Civetta simboleggia l’astuzia e rappresenta le corporazioni dei calzolai, pollaioli, borsai e banchieri. Le contrade alleate o amiche sono l’Aquila, l’Istrice, la Giraffa e la Pantera mentre la contrada nemica e’ il Leocorno. Ha il titolo di ”priora” per aver ospitato la prima riunione di tutti i priori delle 17 contrade.

IL BRUCO – ”Come rivoluzion suona il mio nome” e’ il suo motto e giallo e verde sono i suoi colori con liste turchine. E’ la contrata del Bruco che simboleggia l’industriosita’ e rappresenta la corporazione dei setaioli. Lo Stemma d’oro con un bruco su un ramo di rosa fogliato e’ coronato alla granducale. Le contrade alleate sono Chiocciola, Istrice, Leocorno, Nicchio e Torre e non ha contrade nemiche. Per atti di coraggio e di fedeltà verso la Repubblica, alla contrada venne attribuito il titolo di ”nobile”.

L’AQUILA – ”Dell’Aquila il rostro, l’ugna e l’ala”. E’ il motto della contrada dell’Aquila il cui colori sono il giallo listato di nero e turchino e lo stemma sempre giallo con un’aquila bicipite coronata all’antica, con negli arti scettro, spada e globo imperiale ed un sole dorato con le iniziali U. I (Umberto I) in petto. L’Aquila simboleggia la combattività e rappresenta la corporazione dei notai. Le contrade alleate sono la Civetta ed il Drago mentre unica contrada nemica e’ la Pantera. All’Aquila fu attribuito il titolo di ”Nobile” dall’Imperatore Carlo V d’Asburgo nel 1536 per l’ottima accoglienza ricevuta dalla contrada in occasione della sua visita alla città. La contrada oltre ad essere gemellata con la città de L’Aquila lo è anche con La Valletta, Malta.

Palio di SienaLA GIRAFFA – ”Più alta la testa, più alta la gloria”. E’ il motto della contrada della Giraffa che simboleggia l’eleganza e rappresenta la corporazione dei pittori. La Giraffa ha i colori rosso e bianco e lo stemma e’ argento con una giraffa tenuta da un moro, sopra un nastro azzurro portante la scritta ”Umbertus I dedit”. La Civetta, l’Istrice e la Pantera sono le contrade alleate della Giraffa che comunque non ne ha nemiche. Alla contrada della Giraffa venne attribuito il titolo di ”Imperiale” da Vittorio Emanuele III, per aver vinto il Palio del luglio 1936 dedicato all’Impero italiano in Africa Orientale. La Giraffa e’ gemellata con la città di Grosseto.

IL DRAGO – ”Il cor che m’arde divien fiamma in bocca” e’ il motto della contrada del Drago che ha come colori il verde ed il rosa antico listati di giallo. Il Drago simboleggia l’ardore e la storia vuole che molti contradaioli combatterono con coraggio nel 1186 contro le truppe di Arrigo, figlio di Federico Barbarossa, cosi’ come anche durante la cacciata degli spagnoli nel ‘500. La contrada del Drago rappresenta la corporazione dei banchieri, e’ alleata con l’Aquila e non ha contrade nemiche.

L’ISTRICE – ”Sol per difesa io pungo” e’ il motto, bianco listato di rosso, nero e blu sono i colori della contrada dell’Istrice. Lo stemma della contrada e’ d’argento con un’istrice su base erbosa, sovrastato da una corona antica e due rose di Cipro, più in alto vi e’ la croce ottagonale, bianca su campo rosso, del Sovrano Militare dell’Ordine di Malta ed in basso vi e’ il nodo azzurro di Savoia. L’Istrice simboleggia l’acutezza e rappresenta la corporazione dei fabbri. Le contrade alleate sono il Bruco, la Chiocciola, la Civetta e la Giraffa, mentre unica nemica e’ la Lupa. La contrada e’ gemellata con la città di Perugia e nel 1980 le venne concesso il titolo di Sovrana dall’Ordine di Malta.

LEOCORNO – ”Fiede e risana al par l’arma c’ho in fronte” e’ il motto, bianco e arancio con liste azzurre sono i colori della contrada del Leocorno. Lo stemma d’argento e’ un leocorno rampante su base erbosa ed e’ bordato da una lista azzurra recante la scritta ”Huberti Regis Gratia”. Il Leocorno simboleggia la purezza e la scienza e rappresenta la corporazione degli orafi. Il Bruco, la Pantera e la Tartuca sono contrade alleate mentre la Civetta e’ la contrada nemica.

palio_di_siena_21LA LUPA – ”Et Urbis et Senarum Signum ed Decus”. Questo e’ il motto della contrada della Lupa, i cui colori sono il bianco e nero listato di arancio. Lo stemma d’argento rappresenta la lupa con i due gemelli (come quella romana) su un campo erboso, coronata all’antica, pennoncello nero e bianco e la bordatura argento e rossa con croci di colore alternato. La Lupa simboleggia la fedeltà e rappresenta la corporazione dei fornai, non ha alcuna contrada alleata mentre l’Istrice e’ nemica. Per la sua iconografia la Lupa e’ gemellata con Roma. Tra i ricordi piu’ cari di questa contrada una fotografia con dedica autografata al fantino, di Giuseppe Garibaldi, che assiste’ al palio dell’agosto 1867, vinto appunto dalla Lupa: la gara si corse il 15 agosto con un giorno di anticipo proprio per permettere la presenza del generale.

IL NICCHIO – ”E’ il rosso del corallo che m’arde in cor”. Questo e’ il motto della contrada del Nicchio che ha i colori azzurro con liste rosse e gialle, simboleggia la riservatezza e rappresenta la corporazione dei Vasai. Su uno stemma azzurro, una conchiglia d’argento con corona granducale e’ posta tra due rami di corallo, legati in basso da tre nodi di Savoia e due rose, una rossa e una argento. Le contrade alleate sono il Bruco, l’Onda e la Tartuca mentre quella nemica e’ il Valdimontone. Alla contrada venne attribuito il titolo di ”Nobile” per il valore dimostrato attaccando per prima durante la battaglia di Montaperti, nel 1260, per avere nel 1527 a Porta Pispini, respinto l’attacco della fazione dei Noveschi e per aver portato l’acqua nel 1534, alle fonti dei Pispini ed infine per aver mantenuto a sue spese l’esercito della repubblica.

siena palio meteoL’OCA – ”Clangit ad arma” e’ il motto e bianco e verde con liste rosse sono i colori della contrada dell’Oca che simboleggia l’avvedutezza e rappresenta la corporazione dei tintori. Lo stemma d’oro e’ un’oca, su erba, con corona reale, al collo, legata da un nastro azzurro, la croce di Savoia. L’Oca non ha contrade alleate e la Torre e’ nemica. Il titolo di ”Nobile” e’ e’ stato riconosciuto a seguito delle molte battaglie combattute contro i nemici a difesa della citta’. L’Oca e’ nota per essere la contrada nel cuore della quale nacque Santa Caterina da Siena , patrona d’Italia e Dottore della Chiesa.

L’ONDA – ”Il colore del cielo, la forza del mare” e’ il motto e bianco e celeste sono i colori della contrada dell’Onda che simboleggia la letizia e rappresenta la corporazione dei falegnami. Sullo stemma un delfino coronato alla reale, natante sulle onde del mare su campo argento. Le contrade alleate sono il Nicchio, la Tartuca e il Valdimontone mentre unica contrada nemica e’ la Torre. Il nome dell’Onda ha origine del fatto che le sue compagnie militari avevano il compito di difendere il litorale tirrenico appartenente alla Repubblica senese e si fregia del titolo di ”Capitana” perché le sue milizie montavano la guardia al Palazzo Comunale. L’Onda, gemellata con la città di Talomone.

LA PANTERA – ”La Pantera ruggi’ ed il popolo si scosse”. Questo e’ il motto della contrada della Pantera che ha come colori il rosso ed il celeste con liste bianche. La Pantera simboleggia l’audacia e rappresenta la corporazione degli speziali. Lo stemma d’argento e’ una pantera rampante ed in alto a sinistra un quadro rosso e bianco recante la lettera U. (Umberto I). Le contrade alleate sono la Chiocciola, la Civetta, la Giraffa ed il Leocorno, mentre la contrada nemica e’ l’Aquila.

LA SELVA – ”Prima Selvata in campo”. Questo e’ il motto della contrada della Selva, i cui colori sono verde e arancio con liste bianche. Il suo stemma e’ rappresentato da un rinoceronte all’ombra di una quercia, la quale sorregge trofei di caccia, tutto e’ sormontato da un sole d’oro con la U. (Umberto I) su campo azzurro. I trofei di caccia stanno ad indicare l’origine di questa contrada dalla quale l’esercito senese sceglieva i migliori arcieri. Gemellata con la città di Cuneo, la Selva simboleggia la potenza e rappresenta la corporazione dei tessitori. Le contrade alleate sono la Chiocciola e la Tartuca, mentre nessuna e’ nemica.

LA TARTUCA – ”Forza e costanza albergo”. Questo e’ il motto della contrada della Tartuca i cui colori sono il giallo e il turchino. Il suo stemma e’ d’oro e rappresenta una tartaruga su campo di margherite bianche e nodi azzurri di Savoia. La Tartuca, il cui nome deriva dallo spagnolo ”Tortuga”, simboleggia la saldezza e rappresenta l’arte dei maestri di pietra, le contrade alleate sono il Leocorno, l’Onda, il Nicchio e la Selva, mentre la contrada nemica e’ la Chiocciola. Gemellata con la citta’ di Trento.

LA TORRE – ”Oltre la forza, la potenza” e’ il motto e rosso cremisi listato di blu e bianco sono i colori della contrada della Torre. Nel suo stemma un elefante d’oro con gualdrappa rossa con una croce bianca, sulla quale sorge una torre con pennoncello rosso crociato, l’elefante e’ coronato all’antica. La Torre, che simboleggia la fortezza e rappresenta la corporazione dei battilana, ha il Bruco come contrada alleata e quella nemica e’ l’Oca. Anticamente era chiamata Liofante, ma gia’ nel 1500 il simbolo della contrada, l’elefante, portava una torre da guerra molto simile a quella del Mangia.

LaPresse/Bianchi-Lo Debole
LaPresse/Bianchi-Lo Debole

VALDIMONTONE – ”Sotto il mio colpo la muraglia crolla”. Questo il motto della contrada del Valdimontone che porta i colori rosso e giallo con liste bianche. Lo stemma e’ un montone rampante in campo oro sormontato da una corona ducale e avente, in alto a sinistra, dalla parte cui e’ rivolto il Montone, su un quadretto azzurro, una ”U” romana sormontata dalla corona reale. Il Valdimontone, che simboleggia la perseveranza e rappresenta la corporazione dei ligrittieri, ha come unica contrada alleata l’Onda e unica nemica il Nicchio. Il nome della contrada, che più comunemente viene chiamata Montone, secondo alcune fonti ha origine da Montorio, leggendario centurione romano che pose assedio a Senio e Aschio, nipoti di Romolo e fondatori di Siena. Per altre fonti invece ha origine da Montone Piccolomini che nella zona costruì un fortilizio.

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