Per informarsi sul rischio sismico dell’area geografica in cui si vive bisogna consultare i dati ufficiali pubblicati a questo link, con la lista e la mappa delle zone sismiche italiane (che vanno da 1 a 4).
Un’ulteriore conoscenza sulla sismicità della propria area arriva dal formidabile database chiamato CPTI15, Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, aggiornato al 2015. Si tratta di uno straordinario lavoro che raccoglie i dati dei terremoti avvenuti in Italia dal l’anno 1000 al 2014. L’Italia da questo punto ha la fortuna di avere alle spalle un passato millenario e perciò anche documenti antichissimi che testimoniano scosse sismiche avvenute secoli fa, di cui altrimenti non potremmo avere memoria.
Una volta entrati nella pagina del Catalogo si può interrogare la banca dati in due modi: o inserendo il nome della propria località, oppure consultando direttamente per terremoto nel caso in cui lo si conosca (elemento utile per i ricercatori).
La lista che viene fuori ci informa sui terremoti avvertiti nella zona, sui quali esista documentazione scritta. Oltre all’anno viene fornita l’intensità, la magnitudo dell’evento sismico, la bibliografia.
Il CPTI15 è disponibile a questo link, ed è frutto del lavoro di ricercatori dell’INGV nell’ambito della linea di attività INGV T3 “Pericolosità sismica e contributi alla definizione del rischio” e quale contributo alle attività dell’Allegato A dell’Accordo quadro INGV-DPC 2012-2021.