Prevenzione sismica, cosa sono i sistemi di allerta precoce dei terremoti

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I terremoti non si possono prevedere, ce lo ripetono ogni giorno i geologi, anche se si conoscono da tempo quali sono le aree dove il rischio sismico è più elevato. Per questo l’opera più urgente è quella della messa in sicurezza delle aree a maggior rischio.

Una novità positiva sul fronte della prevenzione è arrivata negli ultimi anni dai sistemi di allerta precoce (in inglese early warning system). Si tratta di sistemi di allerta che entrano in funzione quando il terremoto si è già verificato, allertando le aree intorno all’epicentro con alcuni secondi (talvolta minuti) di anticipo rispetto all’arrivo delle onde sismiche. Se le aree situate sull’epicentro non possono essere purtroppo allertate, si possono comunque avvisare i territori più lontani.

I terremoti si propagano infatti con onde sismiche che hanno caratteristiche diverse. Le onde P, cioè primarie, sono quelle che arrivano per prime perché più veloci (6-7 km al secondo), mentre le onde S, seconde, essendo più lente arrivano pochi secondi dopo. Le onde S sono quelle più distruttive, perché producono sul terreno delle oscillazioni verticali, come onde del mare. Oscillazioni che risultano altamente distruttive. I sistemi di allerta precoce si basano quindi sul rilevamento delle onde P e su un’allerta immediata che permetta di ridurre i danni all’arrivo delle onde S.Una questione di pochissimi secondi, che possono però diventare decisivi in certe situazioni.

SISMA EMILIA: PREVISIONE COME METEO MA IN 'FUTURO LONTANO'Le onde sismiche viaggiano a velocità più basse degli impulsi elettrici o delle onde elettromagnetiche su cui viaggiano le informazioni: un sistema che registra all’epicentro un terremoto di una certa magnitudo può quindi allertare nel giro di pochi istanti le aree più lontane. Un preavviso di alcuni secondi può risultare importantissimo per salvare vite umane: in una casa si può avere il tempo di ripararsi sotto un tavolo resistente, o di uscire allo scoperto se si vive a un piano terra, correndo verso uno spazio aperto dove non ci sia rischio di crolli.

Per quanto riguarda le infrastrutture un preavviso di alcuni secondi può permettere di bloccare automaticamente i treni e le metropolitane, diminuendo il rischio di deragliamento. È quanto succede già nella città di San Francisco (California), dove i treni sono dotati di un sistema del genere e si fermano automaticamente in caso di allerta sisma. Sistemi di early warning sono già stati adottati da oltre vent’anni in Messico e dal 2007 anche in Giappone.

Città del Messico, colpita 31 anni fa da un fortissimo terremoto che si era generato a quasi 400 km di distanza, è particolarmente beneficiata da questo sistema perché i tempi di arrivo delle onde, dall’epicentro (spesso situato lungo la costa del Pacifico) alla città, possono essere anche di vari minuti, permettendo anche di evacuare edifici. Altre utilità dei sistemi di early warning possono essere quella di far interrompere delicate operazioni chirurgiche o anche attività industriali di precisione, come la realizzazione automatizzata di microchip per computer, lavori nei quali una minima oscillazione può compromettere il lavoro con danni a persone e danni economici.

A livello europeo è partito nel 2011 il Progetto REAKT, Real Time EArthquake RisK ReducTion), che dovrebbe lavorare al miglioramento della tecnologia dell’early warning e migliorare le conoscenze nell’ambito. Il sistema infatti è ancora soggetto a errori che, come si può ben immaginare, non sono accettabili in quanto il blocco dei trasporti e delle attività industriali ha dei costi molto alti. Il lavoro di ricerca per migliorarne l’efficienza è quindi essenziale. Il progetto punterà inoltre a creare una rete che permetta di applicare l’allerta precoce a industrie e rete dei trasporti.

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