Ricerca antropologica sull’Isis: In Iraq e in Kosovo i giovani sanno poco di sharia, jihad militante e califfato

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E’ opinione consolidata che i combattenti dell’Isis “sono motivati da una fede nello Stato islamico, un califfato governato da un califfo. Non sempre è così”, sostiene l’antropologa Lydia Wilson, ricercatrice  presso il Centro per la risoluzione e i conflitti intrattabili dell’Harris Manchester College di Oxford, ch’è intervenuta ai Seminari internazionali di Erice sulle Emergenze Planetarie presiedute dal professor Antonino Zichichi. L’antropologa ha detto che dalle interviste compiute in carcere in Kossovo ma anche nelle zone “calde” dell’ Iraq, emerge che i giovani  sanno poco di Islam: hanno difficoltà a rispondere a domande su sharia, jihad militante e il califfato”. La ricercatrice ha poi ricordato che in Kossovo – Paese che ha inviato 300 giovani in Siria, “molti arruolati come combattenti” – la disoccupazione giovanile è del 70%”. Dietro l’arruolamento “c’è la disperazione”.

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