I disturbi del sonno, come l’insonnia o le apnee notturne, sono legati al rischio di ictus e influenzano anche il recupero dopo il grave evento cardiovascolare, secondo una metanalisi pubblicata on line su ‘Neurology‘, la rivista dell’American Academy of Neurology. Sulla base della revisione, gli autori raccomandano alle persone che hanno avuto un ictus o un mini-ictus, tecnicamente un attacco ischemico transitorio, di sottoporsi a screening specifici per captare eventuali problemi nel dormire. Gli esperti del University Hospital di Essen, in Germania, hanno preso in considerazione decine di studi precedenti, esaminando il legame tra disturbi del sonno e ictus. Hanno rilevato importanti prove che collegano i problemi respiratori mentre si dorme, ma anche l’insonnia, con il rischio di ictus e i tempi di recupero post-ictus. “I risultati della nostra recensione mostrano che, dopo un ictus, si dovrebbero sempre trattare i disturbi del sonno“, concludono. (AdnKronos)