Scie chimiche, ricercatore: “La scoperta dell’acqua calda, le previsioni dei complottisti non si sono mai verificate”

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E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Research Letters il primo articolo sulla questione “scottante” delle scie chimiche: i ricercatori della University of California Irvine affermano che le cosiddette “scie chimiche” sarebbero spiegabili con semplici fenomeni chimici e fisici, nulla a che vedere quindi con le teorie del complotto che tornano in auge periodicamente in tutto il mondo: il 17% della popolazione mondiale infatti crede che si tratti di fantomatici esperimenti governativi, con ripercussioni sul clima e sulla salute. “Un po’ la scoperta dell’acqua calda – commenta Simone Angioni, ricercatore dell’Università di Pavia e firma di Scientificast.it, in una intervista al Corriere di Sicilia -. La teoria delle scie chimiche – anzi, il complotto – nasce nel 1995, e siamo ancora tutti vivi, non ci sono stati eventi ne cambiamenti climatici sconvolgenti, oltre quelle dovute al trend del riscaldamento globale. Le previsioni dei complottisti non si sono mai verificate“, “si tratta semplicemente delle scie degli aerei che rilasciano acqua (non è fumo ma acqua quello che si vede) che a quelle altezze trovandosi a temperature molto basse gela, e genera delle nuvole artificiali in alta quota. Si tratta di scie di condensazione (questo il loro vero nome) che sono ben conosciute da cent’anni“. Ma comunque hanno un effetto: “Aumentano la nuvolosità d’alta quota. L’acqua a quell’altezza non ha effetti sull’uomo ma è possibile che ne abbia sul clima. Anzi è probabile. Le nuvole d’alta quota possono schermare i raggi solari, distribuire in maniera diversa nel mondo il caldo. Si tratta pur sempre di una forma di inquinamento“.

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