Space economy: il PIL che viene dallo spazio

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Va avanti il piano Space Economy del Governo. Con il finanziamento di 350 milioni euro di fondi richiesti al CIPE sul fondo sviluppo e coesione (FSC) arriva il primo risultato del piano stralcio Space Economy che attiverà a un valore complessivo di investimenti pari a circa 1,1 miliardi. Il meccanismo prevede un cofinanziamento tra le risorse nazionali a valere sul FSC e quelle regionali (Por), con un cofinanziamento da parte delle imprese coinvolte per oltre 500 milioni. L’attivazione degli investimenti – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – avverrà mediante un meccanismo che prevede la richiesta di manifestazioni di interesse e, successivamente, l’emissione di uno o più bandi.

La sfida sarà sviluppare nel segmento di terra applicazioni per estrarre valore dai dati, selezionando le informazioni importanti e mettendole a disposizione del pubblico, degli imprenditori e delle istituzioni”, ha commentato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston. “Oggi l’infrastruttura satellitare sta diventando sempre di più l’infrastruttura delle infrastrutture o, se si preferisce, il sistema dei sistemi – ha aggiunto Battiston – E siccome la capacità e la qualità delle infrastrutture fa la differenza tra un paese che sta al palo e un paese che non solo segue lo sviluppo dell’economia mondiale ma che ne determina il trend, il Piano Stralcio Space Economy è assolutamente necessario per affrontare il tema dello sviluppo, in Italia e in Europa”.

Il piano stralcio arriva dopo un anno di lavoro fatto dalla Cabina di Regia sullo spazio attivata da Palazzo Chigi, che ha ascoltato le richieste degli stakeholder per capire dove indirizzare i finanziamenti pubblici e privati. In questo quadro, è importante il ruolo delle regioni e la loro specializzazione nei diversi segmenti del settore aerospaziale. E in questo senso vanno gli accordi che l’ASI ha promosso durante il lavoro della Cabina di Regia con diverse regioni, come Lombardia, Campania per mettere insieme programmi di cooperazione multiregionali, prevalentemente focalizzati sul fronte della promozione dell’offerta di tecnologie, servizi e prodotti innovativi da parte di imprese, e le competenze di ricerca espresse dai rispettivi territori.

La strategia del Piano Stralcio Space Economy

  • Cooperazione regionale: partire da una mappatura territoriale delle competenze e capacità industriali e di ricerca realizzata dalle Regioni in stretta collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, sono state individuate tre piattaforme comuni di sviluppo tecnologico relativamente ai tre ambiti seguenti:
  • Osservazione della Terra,
  • Navigazione e Telecomunicazioni
  • Esplorazione spaziale e tecnologie connesse

Politiche spaziali nazionali: la Strategia, propone sei linee di intervento, ovvero i grandi programmi nazionali seguenti:

  • Programma nazionale di telecomunicazioni satellitari (SATCOM);
  • Programma nazionale di supporto a Galileo (Mirror Galileo);
  • Programma nazionale per l’infrastruttura Galileo PRS;
  • Programma nazionale di supporto a Copernicus (Mirror Copernicus);
  • Programma di supporto SST;
  • Programma di sviluppo delle tecnologie spaziali e della esplorazione spaziale.

In particolare i due programmi Mirror hanno l’obiettivo di valorizzare al meglio la partecipazione italiana ai programmi Galileo eCopernicus, considerati le due principali leve di sviluppo della Space Economy europea.

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