Sei ricercatori isolati hanno sperimentato, per quanto possibile, le condizioni estreme che potrebbero trovare su Marte: hanno trascorso un anno alle Hawaii, sulle pendici del vulcano Mauna Loa, simulando una spedizione sul Pianeta Rosso, grazie alla missione ‘Hi-Seas’ della NASA. Questa sera alle 21 (ora italiana) lasceranno la grande cupola che li ha ospitati per tornare nei rispettivi Paesi d’origine. Il giovane astrobiologo francese Cyprien Verseux ha raccontato all’ANSA che ”una missione spaziale su Marte e’ realistica nel prossimo futuro, le difficolta’ tecnologiche e umane sono superabili”. Verseux e’ stato impegnato a studiare l’impiego dei batteri per convertire le poche risorse marziane in sostanze nutritive per le piante necessarie alla sopravvivenza dell’uomo. ”I risultati sono molto incoraggianti, l’idea funziona!”.
I “coloni”, isolati dal mondo esterno, con cui comunicavano solo attraverso email con un ritardo di 20 minuti per simulare i reali tempi di trasmissione, hanno raccolto dati utili a testare la capacità di corpo e mente di adattarsi a condizioni estreme in vista di future spedizioni marziane.
Come Matt Damon nella recente pellicola di Ridley Scott, i sei astronauti – sperimentatori e cavie allo stesso tempo – hanno studiato l’impiego di batteri utili a convertire le poche risorse aliene in sostanze nutritive per le piante necessarie alla sussistenza dell’uomo. La simulazione verrà replicata nel 2017 e nel 2018 con l’obiettivo di rendere sempre più realistico il sogno di colonizzare altri mondi in un futuro prossimo.