Sono più di 30, per la precisione 33, i ristoranti, i bar, le pizzerie, e gli alberghi inagibili e distrutti dal sisma del 24 agosto ad Amatrice e Accumoli, nei centri abitati e nei dintorni. A segnalarlo è la Fipe che traccia un primo bilancio a una settimana dall’evento. “E’ un grave colpo all’economia della zona che vive soprattutto di turismo – commenta all’Adnkronos Marcello Fiore, direttore generale di Fipe – il problema è grande e riguarda anche le aziende non colpite dal terremoto che stanno registrando molte cancellazioni e disdette dall’Italia e dall’estero e si teme soprattutto per la stagione invernale“.
Preoccupazione viene espressa anche per l’economia agroalimentare della zona, tra le principali attrattive turistiche. Il direttore generale di Fipe, a questo proposito, lancia un appello ai ristoratori italiani “a comprare e a proporre nei menu i prodotti tipici della zona, che sono molti. Oltre ai celeberrimi ‘spaghetti all’amatriciana’ si producono guanciale, prosciutto, lonze, salami e pancetta – ricorda Fiore – per non parlare dei formaggi, dal pecorino amatriciano, ad altri formaggi locali e ricotta a base di pecora“. Produzioni tipiche e biologiche anche nel settore delle carni bovine mentre per quanto riguarda la frutta, le mele sono il prodotto più coltivato e nel settore dei cereali, il farro. Degna di nota è anche la produzione di miele.
Come Federazione dei pubblici esercizi “ci siamo attivati subito per sostenere il reddito di tutti quei colleghi che stanno fermi, e non si sa quando potranno ripartire, e per i loro dipendenti, dei quali molti stagionali, non sono coperti da assicurazione – spiega Fiore – abbiamo raccolto una certa somma per la prima emergenza ma speriamo in interventi immediati da parte delle istituzioni” raccomanda. Secondo il dirigente di Fipe per la ricostruzione sarebbe auspicabile il ‘modello Friuli‘ adottato nel post sisma del 1976 quando venne dato un ordine di priorità agli interventi: per prima cosa far ripartire le imprese, poi la messa in sicurezza delle abitazioni e a seguire quella del patrimonio storico e artistico con monumenti e chiese.
Fipe, inoltre, insieme a Federalberghi, Faita, Fiavet e Confcommercio, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno siglato un accordo di collaborazione per arginare i danni del terremoto e fornire ogni assistenza utile ad aziende e lavoratori del settore turismo. Nei territori coinvolti dai gravi fatti della scorsa settimana operano circa 10.000 imprese del turismo, che nel mese di agosto danno lavoro a circa 47.000 lavoratori dipendenti e accolgono ogni anno oltre 19 milioni di presenze turistiche, tra italiani e stranieri. (AdnKronos)