Come una guerra. Straziato il cuore d’Italia. Terrificante. Sempre impreparati. Tutte le prime pagine dei quotidiani italiani sottolineano la portata rovinosa del terremoto che ha devastato decine di cittadine e borghi del Lazio e delle Marche, i cui effetti si sono propagati fino in Umbria e Abruzzo. Tuttavia – pur mettendo in evidenza la gravità di quanto è accaduto e la febbrile attività delle squadre di soccorso impegnate nella ricerca dei sopravvissuti ai crolli – i quotidiani hanno molto differenziato le scelte sui titoli. Sono le foto più degli aggettivi a descrivere gli effetti disastrosi delle scosse di martedì notte: le macerie di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto o Arquata non hanno bisogno di commenti. “Morti e paesi cancellati. Sisma devasta il Centro Italia. Trappola in un albergo. Si scava con le mani“, sono i temi riportati dal “Corriere della Sera” che ricorda il numero dei corpi estratti senza vita, un bilancio tragico che si dilata di ora in ora e che è legato all’esito delle ricerche. Per “La Repubblica” è “Come una guerra” nella quale potrebbero essere caduti, come avverte un reportage, gli “Ottanta turisti dell’Hotel Roma inghiottiti dalle macerie“. “Terremoto nel cuore del Paese. Forza Italiani, Forza Renzi“, titola “Il Giornale”, che ricorda come a “l’Aquila la sinistra fece polemica politica, ora dobbiamo restare uniti“. Un concetto che viene rafforzato dall’editoriale in cui il direttore Alessandro Sallusti si augura “che nessuno speculi, che nessuno si metta medaglie di parte. Questo è il momento di essere italiani e basta“. Oltre ai fatti richiamati dalla cronaca, “Il Sole 24 Ore” ricorda in prima che il presidente del Consiglio ha assicurato “Tempi certi per la ricostruzione” e segnala nel sommario che per “emergenza pronti 234 milioni nel Fondo nazionale“. Il calciomercato passa oggi in secondo piano anche sulla “Gazzetta dello Sport”, che dedica l’apertura della prima pagina al terremoto con il titolo “Terrificante. Drammatico sisma. Oltre 160 i morti Strage di bambini. Distrutto l’Hotel Roma“. Scelte controcorrente per il “Fatto quotidiano”, “Il Manifesto” e “Libero”. Il giornale di Marco Travaglio fa il titolo “Sempre la stessa foto” e di spalla ha collocato le immagini in bianco e nero del terremoto del Belice 1969 e poi del Friuli 1976, Irpinia 1980 e Abruzzo 2009. “150 miliardi spesi in 50 anni per ricostruire. Solo spiccioli in prevenzione“, è la denuncia del quotidiano. “Il nostro Paese” è il titolo del “Manifesto” che pubblica in prima pagina la foto del centro di Amatrice sbriciolato dagli effetti della prima scossa. “A sette anni dalla distruzione dell’Aquila – si legge nel sommario – il paese si scopre più fragile e indifeso. Crollati edifici pubblici, scuole, ospedali. E per la sicurezza antisismica spendiamo appena l’ 1% di quanto servirebbe“. “Sempre impreparati” è il titolo-accusa di “Libero”: “L’Italia – ricorda il sommario di prima pagine – è un territorio sismico ma quando costruiamo case non ne teniamo conto. A ogni tragedia il governo promette soluzioni e sicurezza, poi se ne scorda. Perché gli importa della solidità di un unico Palazzo: il suo“. Infine “Il Tempo” che pubblica il tracciato del sismografo che alle 3,36 di martedì registra l’onda d’urto del terremoto e ospita un intervento dell’ex capo della Protezione Civile, nel quale Guido Bertolaso ricorda che non sono i terremoti a uccidere, ma gli edifici e le strutture che non sono costruite con criteri antisismici.
Terremoto, come una guerra: la tragedia sulle prime pagine

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