Terremoto: dal Giappone all’Iran, le misure antisismiche nei Paesi più a rischio

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La California ha esperienza di terremoti al di sopra di magnitudo 6 e da decenni aspetta e si prepara per il cosiddetto ‘Big One’. In Giappone, col 20% delle scosse superiori o pari a magnitudo 6 registrate ogni anno nel mondo, sono pronti ad affrontare qualsiasi emergenza. Anche in Turchia, dopo il sisma di Izmit che nel 1999 provoco’ oltre 17 mila morti, sono stati fatti enormi passi avanti nella prevenzione. L’Iran e’ ha sua volta uno dei Paesi a piu’ alto rischio sismico, ma le prime misure di prevenzione hanno cominciato ad essere applicate a partire dal sisma che nel 2003 rase al suolo la citta’ di Bam, causando oltre 30 mila morti.

Casa-Antisismica* CALIFORNIA – Dopo ogni terremoto gli scienziati della US Geological Survey (Usgs) monitorano la reazione di edifici e strutture per rivedere e migliorare le norme di costruzione antisismica, racchiuse nello Uniform Building Code, un insieme di standard applicato in molti stati. In California sono usati il California Building Code e, nell’area di San Francisco, il San Francisco Building Code, incorporati nelle norme generali. La Usgs fornisce inoltre sul suo sito notizie utili sui terremoti a cittadini, studenti, insegnanti e programmi per bambini. La California Seismic Safety Commission pubblica a sua volta una guida alla sicurezza terremoto per i proprietari immobiliari. Il libretto deve essere consegnato dal venditore a chi compra una casa costruita prima del 1960.

antisismici* GIAPPONE – Da anni il Giappone si e’ dotato di una delle normative piu’ all’avanguardia sulle costruzioni capaci di resistere ai terremoti piu’ forti. L’obiettivo e’ portare al 90% la quota di abitazioni antisismiche in grado di assorbire le scosse piu’ forti. In base agli ultimi dati, gli edifici a norma sfiorano comunque gia’ l’80%, mentre sono circa 10.000 le scuole che richiederebbero interventi specifici. Il segreto, per gli edifici piu’ alti, e’ nel cemento armato “flessibile” in grado di assorbire torsioni e spinte. Le tecniche messe a punto prevedono inoltre veri e propri carrelli sotto le fondamenta che neutralizzano le scosse.

* TURCHIA – E’ uno dei Paesi a piu’ alto rischio terremoti nel mondo e dopo il sisma di Izmit, che nell’estate del 1999 provoco’ nella periferia a sud di Istanbul oltre 17 mila morti, sono stati avviati maxi-progetti di trasformazione urbana per sostituire o adeguare decine di migliaia di edifici a rischio. Tuttavia, fa da contraltare la cementificazione selvaggia che non lascia ‘vie di fuga’. Nella metropoli sul Bosforo sono stati negli ultimi anni demoliti interi quartieri considerati a rischio. Un’iniziativa che per molti ha fatto della Turchia un modello di prevenzione. La loro ricostruzione e’ stata pero’ accompagnata da forti polemiche per le conseguenti speculazioni immobiliari. A forte rischio c’e’ anche il resto della Turchia: nel 2011, il terremoto di Van, al confine con l’Iran, causo’ oltre 600 morti e 4 mila feriti. Da allora, massicci progetti di ricostruzione urbana sono stati avviati dalla Toki, l’ente statale per l’edilizia pubblica.

* IRAN – A partire dal devastante sisma del 2003, norme piu’ severe sono state introdotte per la costruzione di nuovi edifici soprattutto a Teheran. La capitale, dove vivono circa 10 milioni di persone, e’ una delle aree piu’ a rischio perche’ il suo sottosuolo e’ percorso da tre faglie. Per ridurre i rischi nel 2010 il governo ha stabilito una serie di incentivi fiscali per spingere 5 milioni di iraniani a lasciare la capitale. Un’esercitazione su come reagire ad una scossa disastrosa si svolge ogni anno in tutte le scuole, negli ospedali e in diversi uffici pubblici. Gli insegnanti, quando affrontano gli esami periodici per passare a livelli superiori di stipendio, devono saper rispondere anche a domande sulla prevenzione antisismica.

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