“Mai visto nulla di simile“: la distruzione provocata ad Amatrice dal terremoto del 24 agosto colpisce perfino i sismologi piu’ esperti, come Fabrizio Galadini, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). E’ uno dei tanti sismologi che si trovano nelle zone colpite dal Sisma per seguire le stazioni mobili installate dall’Ingv per avere il maggior numero di informazioni utili a studiare nei dettagli il meccanismo all’origine del Sisma, per osservare da vicino la zona della faglia e per studiare i danni. “Non ho mai visto nulla di simile: ad Amatrice – ha spiegato Galadini – gli edifici si sono letteralmente sbriciolati e fanno tornare in mente le immagini dei grandi terremoti del passato, come quello del 1980 in Irpinia, e piu’ indietro nel tempo, quello di Avezzano del 1915. Anche li’ non era rimasto nulla in piedi e il paese era diventato un ammasso informe di detriti di edifici che una volta erano case“. Cumuli di macerie, ha proseguito, “in cui si identificano detriti di tutti i tipi: pietre, tegole, mobili e suppellettili della quotidianita’ casalinga, e sotto le macerie le automobili“. Viene spontaneo anche il confronto con il terremoto de L’Aquila del 2009: ”anche li’, come nei paesi intorno, c’era un livello di distruzione significativo, ma mai come quello sto vedendo oggi ad Amatrice“. E’ rimasta in piedi, ha aggiunto, solo la torre dell’orologio, rimasto fermo alle 3,36, l’ora della scossa di magnitudo 6,0. “Ci sono contrasti sorprendenti. Viene spontaneo chiedersi il perche’ di tanta distruzione ad Amatrice. La risposta piu’ immediata e’ la vulnerabilita’ degli edifici, ma ci si chiede anche se il terreno abbia caratteristiche tali da amplificare gli effetti del Sisma”. Dai crolli alla faglia del Monte Vettore, responsabile del Sisma del 24 agosto: per i sismologi anche i cambiamenti avvenuti nel suolo possono raccontare molto. “C’e’ stato sicuramente uno spostamento del suolo – ha detto Galadini – e nell’area a Sud del Monte Vettore si vede molto bene una piccola scarpata, un gradino formato nel suolo dell’altezza di 20 centimetri, costante per un tratto molto lungo“.