Terremoto: “Impossibile prevedere quando le faglie scaricheranno l’energia accumulata”

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Nessuno e’ in grado di prevedere un terremoto“, ma “non si puo’ escludere la probabilita’ di un altro sisma nella zona di faglie che si e’ attivata il 24 agosto“: lo ha detto all’ANSA il presidente della Commissione Grande Rischi, Sergio Bertolucci. “La zona che si estende da Colfiorito a sud dell’Aquila e’ costellata di faglie di tipo distensivo“, stretta nella “la placca Africana e quella Eurosiatica“. Sotto questa sollecitazione la zona degli Appennini tende ad estendersi, mentre l’Adriatico tende a ‘restringersi’. Questo continuo movimento sollecita le faglie che si trovano lungo l’Appennino: “Le faglie sono come dei contenitori che progressivamente si riempiono di energia ed e’ impossibile prevedere quando, con un terremoto, scaricheranno l’energia accumulata“. Il terremoto nel reatino “e’ compatibile con questo scenario geologico e c’e’ inoltre una storia che in passato ha visto terremoti forti in questa stessa area“. In zona esistono “faglie silenti da molto tempo, il che non significa che non siano pericolose perche’ tutto intorno a esse si muove e sta accumulando energia“. Alla luce di queste considerazioni “nessuno e’ in grado di dire che ci sara’ un terremoto fra 20 giorni, fra un mese o fra un anno, ma non si puo’ escludere che nei prossimi anni in questa zona di faglie sia probabile un terremoto“.

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