Ogni forte terremoto di una certa energia puo’ generare qualcosa di simile ad un ‘effetto domino’: la faglia che si e’ messa in movimento finisce per caricare di energia le faglie vicine, che a loro volta potranno liberare l’energia accumulata in un nuovo sisma, “ma il dove e il quando questo possa avvenire e’ imprevedibile“, ha dichiarato Warner Marzocchi, esperto INGV. Nell’area colpita dalla scossa principale “ci sono tante faglie, ma non sappiamo se ed eventualmente quale di queste sia quella pronta ad attivarsi“. “In Italia, come in ogni Paese sismico, un terremoto puo’ avvenire quasi ovunque e in ogni momento. Ma tale possibilita’, o probabilita’, non e’ uguale in tutte le regioni italiane. Ad esempio alcune zone, come quelle dell’Appennino centro-meridionale hanno una maggiore probabilita’ che avvengano i terremoti rispetto ad altre aree“. Inoltre, dopo un forte terremoto, la perturbazione indotta sulle altre faglie aumenta la probabilita’ che avvengano altri forti sismi: “Si tratta di probabilita’ solitamente inferiori al 10%” e ciò accade perche’ “quando avviene un terremoto, questo carica di energia altre faglie in zone limitrofe e se una di queste era gia’ prossima alla rottura diventa piu’ facile che possa generare un altro terremoto forte, anche ravvicinato nel tempo, ma non sappiamo con certezza ne’ dove ne’ quando il nuovo terremoto possa avvenire. per esempio, non siamo in grado di capire se sara’ piu’ a Nord o a Sud, ci sono tante faglie, e non sappiamo se ed eventualmente quale di queste sia quella pronta ad attivarsi“.
Terremoto, INGV: attese nuove scosse per “effetto domino”
