In Umbria e’ Norcia la citta’ simbolo del terremoto che ha portato morte e distruzione nelle Marche e nel Lazio: E’ salva grazie alla “buona ricostruzione” seguita al sisma del 1997 e, prima ancora, a quello del 1979, che in questa cittadina della Valnerina, oggi piena di turisti, causo’ cinque morti e centinaia di sfollati. Lo spiega il sindaco, Nicola Alemanno, e lo ribadisce la presidente umbra, Catiuscia Marini: “La forte scossa che ha colpito stamani anche l’Umbria – dice la presidente – ha causato danni contenuti a differenza di quanto purtroppo accaduto nelle Marche e nel Lazio. Cio’ testimonia che la ricostruzione in Umbria e’ stata una buona ricostruzione che ha saputo garantire sicurezza per la popolazione e qualita’ e velocita’ degli interventi”. “Come Umbria – ricorda ancora Catiuscia Marini – ci siamo subito posti l’obiettivo innovativo di non limitarsi alla semplice riparazione del danno, ma di mettere in sicurezza l’intero territorio”. “La citta’ – ha riferito l’assessore comunale Giuseppina Perla – era piena di turisti, stavamo vivendo un’estate meravigliosa”. “Le case sono tutte antisismiche e hanno retto, pero’ ci sono delle lesioni”, ha spiegato. Nel corso dei controlli sono emerse alcune lesioni ad abitazioni private, infrastrutture e beni culturali, fra i quali la basilica di San Benedetto. Danni anche alle mura storiche e crolli a Castelluccio che, insieme a San Pellegrino, e’ la frazione di Norcia dove la situazione e’ maggiormente critica. Sempre in Valnerina, “danni significativi” vengono registrati a Preci, ha riferito il sindaco, Pietro Bellini. “I danni sarebbero stati probabilmente peggiori se non ci fossero stati alcuni interventi antisismici dopo i terremoti negli anni Novanta”, ha ribadito la presidente Marini. “Questo conferma – ha commentato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che ha sentito al telefono la collega umbra – che la prevenzione, quando e’ fatta in modo oculato e senza sprechi, e’ estremamente utile e importante”.