“Qui la situazione e’ drammatica. I morti sono tanti, non posso fare un bilancio ora perche’ gli interventi di soccorso sono in corso e sono difficilissimi”. E’ il drammatico resoconto di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, che all’AGI spiega: “Il paese e’ diviso a meta’, una meta’ e’ distrutta e scavare tra le macerie e’ complicatissimo. Abbiamo gia’ estratto diversi morti ma non sappiamo quanti ce ne sono li’ sotto”.
“Ci sono due morti accertati e una famiglia di quattro persone sotto le macerie. La situazione è drammatica”. A dirlo all’Adnkronos Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli. “Poche case hanno retto al terremoto racconta il sindaco – siamo in mezzo alle macerie”.
“E stato da poco accertato un terzo morto a Pescara del Tronto, frazione di Arquata, ma purtroppo si parla anche di un bimbo sotto le macerie. Le altre tre vittime invece sono tutte adulte e almeno un morto dovrebbe essere di Roma”. Lo riferisce all’Adnkronos il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. “C’è una colonna di soccorsi che fa la spola fra l’ospedale di Ascoli e i diversi comuni, si sta allestendo un presidio medico ad Arquata” aggiunge. “I soccorsi sono difficili perché la zona è impervia, ci sono massi nelle strade e molti viadotti per i quali si deve fare anche una valutazione statica”. “Questi paesi d’estate si ripopolano di romani, molto sono marchigiani della Capitale: Arquata ha circa 1.500 abitanti ma in questo periodo diventano almeno 6mila”
“In questo momento i vigili del fuoco stanno scavando per cercare due bambini sotto le macerie a Pescara del Tronto”. A dirlo all’Adnkronos Aleandro Petrucci il sindaco di Arquata del Tronto, paese in provincia di Ascoli Piceno, colpito questa notte dal terremoto. “La situazione è difficile, drammatica”, racconta il sindaco.
“Due morti già estratti dalle macerie e tanti dispersi”. Così il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che all’Adnkronos racconta di una situazione tragica nel Comune del reatino con “tre quarti di paese sotto le macerie, 80, 90 unità abitative crollate, interi condomini sprofondati”. “Sono arrivate le unità cinofile per cercare i dispersi”, spiega, e aggiunge: “Abbiamo difficoltà anche nei collegamenti con l’ospedale”. I soccorritori poco fa hanno salvato un uomo tra le macerie di una casa completamente distrutta a Viale Francesco Grifoni, in pieno centro storico di Amatrice. Nello stesso fabbricato distrutto ci sarebbero altre sei persone che si sta tentando di recuperare, ma non si sa se sono vive o meno.
I soccorritori stanno incontrando diverse difficolta’ per raggiungere Accumuli, uno dei comuni in provincia di Rieti piu’ colpiti dal terremoto che ha interessato la zona a cavallo tra Lazio, Marche e Abruzzo. Diverse strade sono infatti interessate dai crolli e questo non consente ai mezzi di soccorso di raggiungere il paese. Problemi anche per gli elicotteri, che non sono al momento riusciti ad atterrare. Un altro elicottero e’ invece atterrato ad Amatrice, un altro dei comuni colpiti, e sta trasportando i feriti all’ospedale di Rieti.
Danneggiato viadotto sulla Salaria
Al km 136 della statale 4, a circa 4 km dal Comune di Accumoli, un viadotto si è mosso, con un dislivello di circa 15 centimetri. Il traffico alle auto è comunque aperto in entrambi i sensi; sul posto ci sono volontari della Protezione Civile che invitano i veicoli a rallentare. Problema simile su un altro viadotto, il “Tronto secondo”, due chilometri più avanti.
Una tragedia come nel 2009
– “È una tragedia come quella di L’Aquila”. Lo ha detto Massimo Cialente, sindaco del capoluogo abruzzese, arrivato ad Amatrice poco dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia. Cialente, intervistato da Rainews 24, ha detto di rivedere “scene di 7 anni fa”, ricordando il sisma del 2009. “L’Aquila e Amatrice sono due citta’ legate e oggi Amatrice e’ irriconoscibile- ha detto ancora- La citta’ e’ divisa in due, e’ crollato il centro storico, bisogna riaprire il corso per permettere alle persone di attraversarla. È una tragedia come quella di L’Aquila. Noi abbiamo verificato che a L’Aquila non e’ successo nulla, ho chiamato il sindaco di Amatrice e siamo venuti qui. Siamo riusciti a passare sul ponte ma e’ difficile arrivare qui. Siamo arrivati tra i primi perche’ siamo piu’ vicini. Speriamo che il bilancio delle vittime sia il minore possibile”.
Firmato decreto per i pieni poteri alla Protezione Civile sui soccorsi
A seguito della forte scossa verificatasi stanotte alle 3.36, e a quelle che sono seguite nelle ore successive, è riunito a Roma, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, il Comitato Operativo per il coordinamento della risposta emergenziale. Nel frattempo, è stato firmato il decreto del Presidente del Consiglio che consente al Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, di assicurare l’organizzazione dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi sismici, nonché l’adozione degli interventi provvisionali strettamente necessari.
Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è completamente attivato, con i soccorsi provenienti da fuori regione, tra cui diverse sezioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che vengono fatti convergere presso la Scuola Interforze della Difesa di Rieti. Al momento si registrano ancora criticità per i soccorsi a raggiungere alcune località, un reparto del Genio militare è mobilitato da Roma per la rimozione delle macerie. Difficoltà anche nei collegamenti radio e satellitari, che rendono più difficoltose le operazioni. Elicotteri sono in volo sia per i soccorsi sia per avere un rilievo dall’alto della situazione che consenta di avere una panoramica ampia degli effetti.
Squadre cinofile per la ricerca dei dispersi stanno, poi, arrivando da tutta Italia.
I maggiori effetti, con crolli, persone sotto le macerie e ingenti danni, risultano al momento registrati ad Amatrice e ad Accumuli, nel reatino, ma anche i territori di Marche, in particolare nel comune di Arquata del Tronto, e Umbria risultano coinvolti.
In questo momento, ha precisato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, siamo nel pieno della fase del soccorso in cui la priorità è salvare vite umane, verrà poi il momento dell’assistenza alla popolazione e successivamente quella del rilievo dei danni.
La Protezione civile ricorda che sono attivi i seguenti numeri verdi: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803 555.
Un prossimo punto stampa è convocato per le ore 8.30 presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, in via Vitorchiano 2.
I vigili fuoco nei comuni colpiti
“Il sistema di emergenza e’ pienamente operativo, stiamo lavorando per raggiungere tutti i comuni colpiti dal terremoto”: e’ quanto dice Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza per i vigili del Fuoco. “Siamo gia’ ad Amatrice ed in altri centri colpiti in misura minore mentre troviamo molte difficolta’ per raggiungere Accumoli”. Sui luoghi colpiti dal sisma stanno confluendo squadre di vigili del fuoco oltre che dal Lazio anche dalle regioni limitrofe: sono operative squadre ordinarie e squadre di specialisti, tra cui cani addestrati nella ricerca di persone tra le macerie. Sono, inoltre, al lavoro anche squadre specializzate nel movimento terra, attivita’ indispensabile per superare alcuni blocchi stradali determinati da caduta di sassi e da alcuni smottamenti”. Sulle aree del sisma sono in volo cinque elicotteri dei vigili del fuoco, alcuni dei quali sono impegnati anche nel trasporto di feriti.
Forestale impegnata nei luoghi colpiti
Il Corpo forestale dello Stato è mobilitato fin dalle prime ore di questa mattina nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma nell’area di Amatrice, Norcia, Accumuli e Arquata del Tronto. E’ quanto di legge in una nota. Ventiquattro pattuglie della Forestale, provenienti dai Comandi Regionali del Lazio, dell’Abruzzo e dell’Umbria, sono presenti attualmente nelle zone del terremoto per prestare i necessari soccorsi alla popolazione. Oltre a queste anche un gruppo partito dalla Suola del Corpo forestale dello Stato di Cittaducale, composto da quindici unità con al seguito tende, cucina da campo e il necessario per i primi soccorsi. Due elicotteri della Forestale stanno eseguendo i primi sorvoli di ricognizione. Altri tre elicotteri sono già in prontezza operativa. In arrivo anche le unità cinofile specializzate per la ricerca di persone sotto le macerie. Tutti gli interventi del Corpo forestale che opera all’interno del sistema della Protezione Civile Nazionale sono coordinate dalla Centrale Operativa di Roma. L’azione del personale della Forestale si concentrerà soprattutto nelle zone impervie del territorio, dove sono presenti numerosi casolari isolati.
L’intervento e l’assistenza dei volontari Anpas
In seguito all’evento sismico tra le province di Rieti e Ascoli Piceno registrati nella notte del 24 agosto il Dipartimento di Protezione Civile nazionale ha attivato la sala operativa nazionale Anpas. Già nelle prime ore dopo la prima scossa, volontari, mezzi di soccorso e di protezione civile stanno portando assistenza alla popolazione nelle zone colpite dal sisma in collaborazione con le istituzioni locali e nazionali.
I volontari della pubblica assistenza Montereale (AQ) alle ore quattro erano operativi con tre ambulanze attivate dal 118 locale.
Operative le sale operative regionali Anpas di Abruzzo e Lazio.
È attivo il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito nella sede del Dipartimento della Protezione Civile.
Visto il ripetersi delle scosse, Anpas ricorda le buone pratiche di protezione civile della campagna Io non rischio da adottare dopo un terremoto
Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe.
Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate.
Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente.
Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono.
Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.