Terremoto, testimone: “Un incubo, i muri si muovevano e crollavano”

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“E’ stato un incubo. Ci siamo svegliati alle 3.35 con i mobili che crollavano e i muri che si muovevano di un metro. Siamo riusciti a uscire dalle case in fretta e furia, alcuni sono ancora in mutande qui in strada. Abbiamo acceso un fuoco in piazza e siamo andati a tirare fuori gli anziani dalle abitazioni. Sto provando a contattare mia madre a Nommisci, una frazione qui vicino, ma il telefonino non funziona”. Così all’Adnkronos un testimone che si trova a Configno, frazione di Amatrice, colpito dal terremoto di questa notte che ha scosso tutto il Reatino. “In paese due case sono crollate e la chiesa è gravemente lesionata – riferisce – Ancora non è venuto nessuno qui, abbiamo sentito un elicottero poco fa e ambulanze in lontananza”. La zona in questo periodo è frequentata da tanti romani. “Aspettiamo di poter rientrare in casa se possibile, a prendere giusto le cose necessarie, e torniamo a Roma oggi stesso. Qui – sottolinea – non si può più dormire”.

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