Il 19 settembre del 1979, alle 23.20, un terremoto di magnitudo 5.9 sconvolgeva la Valnerina, in Umbria. Il sisma causò gravi danni e la morte di cinque persone nella zona di Norcia e Cascia. I comuni più colpiti furono Civita, Chiavano, Castel Santa Maria e San Marco di Norcia. Il terremoto viene ricordato come “terremoto della Valnerina” o “terremoto di Norcia”. A Norcia i danni furono davvero ingenti, e ci furono diversi feriti. Si contarono circa cinquemila edifici danneggiati gravemente, di cui molti crollarono, specie le strutture più antiche. L’area di danno medio grave si estese tra Leonessa, Accumoli, Visso, Sellano e Poggiodomo.
Per i primi soccorsi furono mobilitati nella zona di Norcia circa 600 militari e si dovettero montare tendopoli per accogliere almeno settemila persone rimaste senza un tetto. Il sisma venne avvertito molto nitidamente anche nelle Marche e nel Lazio, e venne avvertito da Firenze a Napoli. A Roma ci furono lievi danni ai resti archeologici della città.
I danni al patrimonio artistico furono ingenti: la perdita più importante fu il crollo quasi totale della chiesa rinascimentale della Madonna della Neve, situata a poca distanza dal paese di Castel Santa Maria nel comune di Cascia.
La scossa venne seguita da numerosi terremoti alcuni dei quali anche molto violenti.
Un’ora prima del terremoto si verificò anche un caso – raccontato dalla cronaca di allora – abbastanza curioso legato alla sensibilità degli animali nelle ore precedenti alle scosse. A Perugia infatti gli elefanti del circo Orfei iniziarono a barrire con forza un’ora prima della scossa. Al momento della scossa poi, gli animali ruppero i picchetti delle catene e fuggirono per le strade della città.
Dopo il sisma del 1979 l’area venne nuovamente colpita nel 1984, nel 1997 e – meno di un mese fa – dal sisma del 24 agosto 2016.