Al via a Londra il congresso europeo di pneumologia: nella City 30.000 specialisti da tutto il mondo

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La Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) parteciperà alle attività del congresso dell’European Respiratory Society (ERS). È la prima volta che un’associazione di pediatri diventa parte attiva della programmazione scientifica del più importante appuntamento continentale di pneumologia. “È una grande onore poter entrare a pieno titolo in un evento così prestigioso – afferma il prof. Renato Cutrera presidente nazionale della SIMRI e Direttore dell’Unità Operativa di Broncopneumologia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma -. La nostra partecipazione attiva all’ERS dimostra il livello di assoluta eccellenza che possono vantare gli specialisti italiani. Questo è merito anche della nostra società che da anni è impegnata nella formazione e aggiornamento dei suoi soci”. Il congresso internazionale dell’ERS parte oggi e vede riuniti a Londra, fino a mercoledì, oltre 30.000 specialisti provenienti da tutto il mondo. La SIMRI annovera tra i propri soci il prof. Fabio Midulla dell’Università Sapienza di Roma (Presidente dell’Assemblea Pediatrica del congresso ERS), altri soci senior esperti che partecipano ai vari lavori e sessioni scientifiche e un proprio stand. Inoltre arrivano a Londra 10 giovani medici grazie ad altrettante borse di studio messe a disposizione dalla Società Scientifica italiana. “Il principale tema al centro dell’ERS è la personalizzazione delle cure – aggiunge il prof. Cutrera -. Ogni caso di malattia respiratoria si differenza dagli altri in base al tipo genetico, l’ambiente e gli stili di vita del paziente. Grazie ai farmaci biologici oggi gli specialisti hanno a disposizione terapie sempre più su “misura” del singolo caso. È necessario quindi riaggiornare le nostre conoscenze alla luce delle nuove scoperte mediche. Solo così possiamo migliorare l’assistenza ad un numero crescente di bambini. I disturbi all’apparato respiratorio sono infatti in aumento nel nostro Paese. L’asmabronchiale colpisce il 10% dei giovanissimi italiani”.

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