Nell’arcipelago di Dampier, al largo della costa nordovest dell’Australia, un team di archeologi ha ritrovato resti di case di pietra risalenti a 9000 anni fa, grazie alle quali si potrà far luce su come gli aborigeni vivevano alla fine dell’ultima era glaciale. I ricercatori dell’University of Western Australia hanno scoperto l’antico insediamento di otto strutture circolari su una piattaforma di roccia isola di Rosemary, la più esterna delle 42 isole che formano l’arcipelago. La datazione è stata resa possibile da gusci di gastropodi commestibili trovati all’interno delle case.
Secondo il direttore del Centro per la ricerca sull’arte rupestre dell’ateneo, Jo McDonald, gli scavi mostrano che l’occupazione umana si e’ mantenuta attraverso l’era glaciale e nel periodo seguente di rapido innalzamento dei mari. “Circa 8000 anni fa, l’occupazione sarebbe stata sulla costa“, scrive sul sito dell’università. “Era il tempo in cui le isole cominciavano a restare tagliate via e le persone cominciano a riorganizzarsi socialmente“, aggiunge. “Lo sviluppo di tali abitazioni e’ realmente significativo in termini di comprendere come le persone dividevano lo spazio e come vivevano in stretta vicinanza tra loro in tempi di stress ambientale“, scrive ancora l’archeologo. Precedenti ricerche su la piu’ remota isola di Barrow, a circa 100 km a ovest, hanno trovato tracce di occupazione umana risalenti a 50 mila anni fa.