Per migliorare il monitoraggio dell’Artico è stata convocata per oggi una riunione dei ministri della ricerca scientifica presso la Casa Bianca, un vertice che vede la partecipazione di 25 Paesi- L’Italia, rappresentata da Stefania Giannini, è tra i protagonisti, grazie ai suoi radar satellitari: “Ci si aspetta un forte contributo scientifico dall’Italia“, ha spiegato il ministro. “L’Artico e’ tra le priorita’ anche del nostro piano della ricerca, con uno stanziamento di alcune decine di milioni di euro nel triennio 2016-2018“, ha sottolineato il ministro, ricordando inoltre che presso il ministero degli esteri e’ stato riattivato il Tavolo Artico, un gruppo informale di consultazione composto da membri provenienti dal mondo accademico, della ricerca e delle imprese. “L’obiettivo della ministeriale Giannini e’ quello di rafforzare e internazionalizzare la cooperazione scientifica. L’Italia, dal 2013 membro osservatore del Consiglio Artico, collabora gia’ con Usa, Canada e Paesi scandinavi e ha rapporti importanti con la Russia, in una sorta di ‘science diplomacy’“.
Oggi i Paesi coinvolti presenteranno i loro progetti e l’Italia ne proporrà 4: tra questi quello del Cnr, un radar satellitare che a distanza di centinaia di km può rilevare deformazioni di pochi centimetri del terreno, come anche la fusione del permafrost. “Il 15 settembre scorso abbiamo registrato un nuovo record nello scioglimento dei ghiacci marini a causa del riscaldamento globale, pari a oltre il 40% rispetto a 15-20 anni fa. Con questi ritmi, nei prossimi 10 anni e’ possibile prevedere nell’Artico estati prive di ghiaccio o con poco ghiaccio,” ha dichiarato il prof. Enrico Brugnoli, direttore del dipartimento terra e ambiente del Cnr.