Astronomia: Hubble conferma la scoperta di un pianeta circumbinario

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Confermata la scoperta di un pianeta circumbinario, che orbita attorno a due stelle, grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Hubble. La ricerca, condotta da un team internazionale di astronomi, è stata illustrata nell’articolo “The First Circumbinary Planet Found by Microlensing: OGLE-2007-BLG-349L(AB)c”, accettato per la pubblicazione sulla rivista The Astronomical Journal. Il pianeta, che ha una massa simile a quella di Saturno, percorre la sua traiettoria a oltre 400 milioni di km dai suoi astri di riferimento e completa un’orbita ogni sette anni. Il duo è costituito da nane rosse, separate da una distanza pari a 14 volte il diametro dell’orbita della luna intorno alla Terra. La massa del pianeta ha generato l’effetto di microlensing, in virtù del quale la luce viene deflessa dal campo gravitazionale di un oggetto. L’evento è stato osservato nel 2007, e ciò ha reso il pianeta il primo ad orbitare attorno a due stelle la cui esistenza è stata confermata a seguito di rilevazione per via di microlenti gravitazionali.

L’evento OGLE-2007-BLG-349, è stato rilevato inizialmente nell’ambito dell’esperimento OGLE, Optical Gravitational Lensing Experiment (Esperimento lente gravitazionale ottica) che cerca e osserva gli effetti di piccole distorsioni nello spaziotempo, causate da stelle ed esopianeti, previsti da Einstein della sua teoria della Relatività Generale. Sono queste piccole distorsioni ad essere conosciute come “microlensing”.

L’osservazione, comunque, non era sufficiente di per sé a confermare l’esistenza del pianeta: i dati addizionali di Hubble erano essenziali per consentire agli scienziati di ipotizzare un esopianeta che orbita attorno a due stelle e considerarla l’unica possibile spiegazione della rilevazione OGLE.

“OGLE ha rilevato oltre 17.000 eventi di microlensing, ma questa è la prima volta in cui un tale evento è stato generato da un sistema planetario circumbinario,” ha spiegato Andrzej Udalski della University of Warsaw, Polonia, coautore dello studio.

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