Astronomia, missione IRIS: occhio al Sole fino al 2018

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IRIS, il lavoro continua. La pionieristica sonda Interface Region Imagining Spectrograph – IRIS – costruita e operata dalla Lockheed Martin per conto dell’Agenzia spaziale americana, ha ottenuto un bonus di tempo supplementare per portare a termine il proprio compito: monitorare la bassa atmosfera delSole e svelare le dinamiche in atto nel cuore del nostro sistema planetario.

La Lockheed Martin, azienda leader nei settori dell’ingegneria aerospaziale e maggiore contraente militare degli Stati Uniti, ha portato a casa un’estensione di contratto da 19.4 milioni di dollari per il supporto all’osservatorio IRIS, le cui attività tecniche saranno gestite dalla LM almeno fino a settembre 2018, salvo ulteriori proroghe. La missione, posta su un’orbita eliosincrona per tenere d’occhio i movimenti della materia solare, le emissioni energetiche e gli sbalzi di temperatura, ha collezionato 24 milioni di immagini e misurazioni spettrali nei suoi primi tre anni di vita – la prima luce è datata 17 luglio 2013– realizzando la cartolina più dettagliata della bassa atmosfera del Sole mai spedita dallo spazio.

Gli scienziati NASA hanno sfruttato i dati raccolti da IRIS per ottenere un quadro completo dei fenomeni che caratterizzano l’astro madre, come ad esempio le cause del riscaldamento della sua atmosfera, l’innesco dei bagliori solari e la produzione dienergia magnetica.

Con il prolungamento dell’operatività al 2018, IRIS si dedicherà allo studio approfondito di un’ampia gamma di fenomeni, inclusa l’osservazione delle regioni da cui soffia il vento solare – un flusso di particelle cariche profuse dalla nostra stella ad una velocità di 1.000 chilometri al secondo, in grado di raggiungere e pervadere ogni angolo del Sistema Solare. La sonda inoltre, osservando il suo obiettivo proprio nel momento di massima attività, fornirà materiale utile a comprendere le azioni più violente in atto alla fine del ciclo solare e a realizzare modelli per lo studio della cromosfera – strato responsabile delle emissioni ultraviolette che colpiscono la Terra.

La NASA rinnova la fiducia alla Lockheed Martin anche per altri progetti che hanno a che fare con lo studio del Sole: prolungati i contratti all’azienda del Maryland per la gestione dell’Athmosferic Imaging Assembly, strumento a bordo della missione SDOSolar Dynamics Observatory – a del Solar Optical Telescope del satellite internazionale Hinode.

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