Campi Flegrei, preoccupazione dopo le ultime scosse: la nota di un ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano

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Dopo le nuove lievi scosse di terremoto che sono state registrate nell’area dei Campi Flegrei, vicino Napoli, si riaccende la preoccupazione sull’elevato rischio vulcanico presente in quell’area. Un ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, il dott. Mastrolorenzo, autore di uno studio pubblicato su Nature sulla presenza di una vasta camera magmatica a sei-sette chilometri di profondità, ha inviato una nuova nota – dopo quella del luglio 2015 – al Ministero dell’Ambiente, manifestando le proprie perplessità sulla realizzazione del progetto Scarfoglio. Un impianto geotermico in un’area ad elevata pericolosità vulcanica.

Nella nota il ricercatore sottolinea come nell’ultimo anno “siano state registrate alcune sequenze sismiche, con localizzazione epicentrale nell’area Solfatara- Pisciarelli, all’interno della quale è individuato il sito per la realizzazione del progetto pilota di centrale geotermica”. “Tra tali sequenze – riporta la nota disponibile integralmente a questo link – avvertite  in modo rilevante dai residenti in una estesa area tra i comuni flegrei e la città di Napoli, è da segnalare in particolare  quella del 7 ottobre  2015, con magnitudo circa 2 gradi Richter, che ha indotto  molti residenti ad abbandonare le proprie abitazioni,   e ha causato l’evacuazione di numerosi istituti scolastici e uffici pubblici. La sequenza sismica più recente del 31 agosto 2016, con almeno quarantacinque eventi, con magnitudo massima di 1.7, è localizzazione epicentrale nell’area Solfatara-Pisciarelli, analogamente a quella del 7 ottobre, ha causato grave allarme nelle comunità locali, anche a causa dell’elevata avvertibilità  derivante dalla bassa  profondità ipocentrale (circa 1 Kilometro).

Secondo altri ricercatori, si sarebbe inoltre verificata “una possibile risalita di magma fino ad una profondità di circa 3 Km, proprio al di sotto della zona centrale della caldera“.

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