Nella strategia energetica mondiale “vanno definiti innanzitutto obiettivi chiari e puntuali a livello globale, in termini di azioni e tempistiche“. Così l’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi ne ‘Il Libro dei Fatti 2016′ pubblicato dall’Adnkronos Libri sul tema della lotta al cambiamento climatico. Tema questo che ha visto ieri lo storico impegno assunto a margine del G20 a Hangzhou in Cina dal presidente Usa Barack Obama e da quello cinese Xi Jinping che potrebbe aprire la strada all’entrata in vigore entro l’anno al trattato Cop21 per il taglio dei gas serra. Per De Scalzi Cop21 è “un traguardo importante ma non sufficiente. Dobbiamo rivoluzionare il paradigma di sviluppo fin qui dominante e scegliere un modello low carbon“. E per farlo, incalza nel suo intervento, “serve però un cambio di passo nella strategia che valga per tutti“. Oltre a fissare obiettivi in termini di azioni e tempistiche “si deve individuare un percorso che garantisca la sostituzione graduale ed economicamente sostenibile delle fonti ad alto contenuto di carbonio con quelle più pulite, attraverso politiche chiare, valide su scala globale e capaci di attrarre investimenti“. Descalzi invita al “realismo” perché le sfide sono “molteplici“: la transizione verso un approvvigionamento energetico basato sulle rinnovabili “sarà lenta e graduale e richiederà enormi investimenti” ma lo scenario attuale di ribassi del petrolio e del gas riduce “la disponibilità di fondi” con l’effetto di limitare la competitività delle rinnovabili rispetto ai fossili e di ridurre le capacità dell’industria di finanziare la ricerca per le nuove tecnologie. Da qui la necessità, secondo quanto afferma l’ad Eni nell’ultimo ‘Libro dei Fatti’, di “lavorare su una delle principali distorsioni del mercato dell’energia di oggi: la mancanza di allineamento tra i prezzi del petrolio e del gas e la struttura dei costi“. Perché, avverte, “solo le compagnie che riusciranno ad allineare rapidamente le loro strutture di costo per i prezzi saranno in grado di mantenere un ragionevole livello di investimenti e di conseguenza la loro quota di mercato“. E conclude: “In questo scenario complesso le compagnie oil&gas stanno facendo la loro parte per una trasformazione che si preannuncia profonda. Serve però l’impegno di tutti per definire un percorso che si traguardi verso un futuro sostenibile“.