Come previsto, la sonda ESA Rosetta ha impattato contro la “sua” cometa intorno alle 13:20 ora italiana. Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha dichiarato: “Con la missione Rosetta abbiamo dimostrato di aver trasformato in splendida realtà un’idea originale e coraggiosa, inviare cioè non solo una sonda, ma anche un lander a studiare da vicino il nucleo di una cometa. Mai nessuno prima lo aveva fatto. L’Italia, con l’istituto Nazionale di Astrofisica, l’ASI e varie industrie nazionali, ha giocato un ruolo di primo piano in questa missione europea. I miei complimenti vanno ai nostri scienziati, che hanno ottenuto risultati unici, forse irripetibili, regalandoci non solo la migliore visione mai avuta di una cometa, ma ampliando le nostre conoscenze sulla storia e l’evoluzione di tutto il nostro Sistema solare“.
Fabrizio Capaccioni, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, principal investigator dello strumento VIRTIS a bordo di Rosetta ha spiegato che “la missione Rosetta è stata un miracolo di maestria tecnica, di programmazione e di dedizione dei team coinvolti. Ha dovuto superare “ostacoli” che nessun’altra sonda planetaria aveva mai dovuto affrontare. La sonda Rosetta e la strumentazione di bordo, con un rilevante contributo italiano per gli strumenti GIADA, VIRTIS, il canale WAC di OSIRIS ed il trapano del lander Philae, ha prodotto risultati scientifici di eccezionale valore; risultati che permetteranno di mantenere la comunità scientifica europea che si occupa dei Piccoli Corpi del Sistema solare al livello di eccellenza conseguito con Rosetta almeno per i prossimi dieci anni. Oggi si compie l’ultimo atto con la discesa sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, ed è un giorno di festa!“