“Un adulto su otto e un adolescente su quattro sono vittime di forme larvate e violente di cyberbullismo senza che nessuno intervenga prima per sanzionare o prevenire“: lo affermano in una nota la prof.ssa Donatella Marazziti, psichiatra, e il giornalista e sociologo Mario Campanella, rispettivamente direttore e componente del comitato scientifico della Fondazione Brf.
“Si tratta di un vero e proprio stalking che va dalle offese che durano un po’ di giorni alla pubblicazione di fatti, elementi, contenuti atti a ridicolizzare la vittima.
E’ noto a tutti – proseguono Marazziti e Campanella – che queste forme di persecuzione inducono ansia, depressione, senso di svalutazione, crisi di derealizzazione e depersonalizzazione, traumi ripetuti fino al disturbo post traumatico da stress cronico.
Il grande problema – continuano Marazziti e Campanella – è che le vittime non vedono dinanzi a loro nessuno strumento di difesa immediato e coercitivo ma assistono solo a una progressiva desertificazione del loro animo.
Bisogna rivedere la legislazione sul web- conclude la nota- e consentire la perseguibilità di ufficio, cosi come bisogna sanzionare con multe pesantissime i social che ancora oggi sono senza filtri.“