Farmaci, Regno Unito: boom di “Buyers Club” per comprarli su Facebook

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Malati e famiglie disperati alle quali vengono negati trattamenti farmacologici a causa dei tagli alla sanità, che rischiano ancora di più la propria salute attraverso l’acquisto e l’auto-somministrazione di medicinali provenienti da Paesi esteri, acquistati persino sui social network. E’ quanto sta accadendo nel Regno Unito, secondo quanto denuncia l’Independent online.
I pazienti si riuniscono ad esempio in gruppi detti ‘Buyers Club‘ (cioè per ‘compratori’) su Facebook, attraverso i quali si mettono in contatto con farmacisti in India o in Australia, stringono accordi economici vantaggiosi e si fanno poi spedire le pillole per posta, con tutti i rischi che ne derivano.
Si tratta infatti di terapie molto delicate: un numero crescente di pazienti britannici si rivolge alla Rete per procurarsi cure contro l’epatite C, l’Hiv e alcune forme di cancro. Una situazione che mostra in tutta la sua crudezza la crisi del sistema sanitario nazionale d’Oltremanica, molto simile a quello italiano. Parag Jain, farmacista di Bull Pharmachem in India, ha raccontato di spedire “farmaci a circa 70-80 pazienti al mese nel Regno Unito. Penso che le persone stiano optando per questa scelta perché possiamo produrre copie generiche al 2-3% del costo dei farmaci di marca originale“.
Jacintha Sivarajah, responsabile Medical Affairs della Association of the British Pharmaceutical Industry, avverte che si tratta di un nuovo fenomeno che provoca “profonda preoccupazione” e mette la salute dei pazienti a rischio.
Anche se non conosciamo le cifre esatte – dice – abbiamo sentito dire che sempre più pazienti ricorrono a punti vendita non verificati online e a ‘Buyers Club’. L’agenzia di regolamentazione Mhra lavora duramente per garantire che i medicinali siano monitorati. Con l’acquisto al di fuori del sistema ufficiale, ci si espone al pericolo di inefficacia, ma anche di effetti collaterali pure gravi“. (AdnKronos)

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