Fecondazione, SOS cure gratuite: solo nel 38% dei casi paga lo Stato

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La Pma gratuita? Ancora un miraggio in Italia. Solo il 38% delle prestazioni di fecondazione assistita in Italia avviene infatti in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, e quasi tutte le strutture che effettuano Pma in regime convenzionato si trovano al Nord (il 60% del totale dei centri pubblici o privati convenzionati). Qui il servizio viene garantito da 84 centri, mentre nel Centro e al Sud e Isole è coperto, rispettivamente, solo da 29 e 26 centri. E’ quanto emerge dai dati relativi al 2014 dell’Istituto superiore di sanità, che il portale www.doveecomemicuro.it ha integrato con quelli delle strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate. In Italia le strutture che effettuano Pma sono 356. Di queste circa la metà è di livello 2 e 3 (possono eseguire tecniche più complesse in anestesia locale o sotto sedazione), con una distribuzione abbastanza uniforme su tutto il territorio. Per quanto riguarda invece i centri di livello 1 (abilitati a tecniche semplici che non necessitano di anestesia locale, come l’inseminazione intrauterina semplice), oltre la metà di questi si trova al Nord. Ma la vera discrepanza territoriale, appunto, si verifica quando si paragona la sanità pubblica o convenzionata con quella privata non convenzionata. E se il Nord possiede l’offerta più ampia da questo punto di vista, la maggior parte delle strutture non convenzionate nel settentrione è di livello 1, mentre quelle pubbliche o convenzionate sono per lo più di livello 2 e 3, garantendo ampia accessibilità a tecniche avanzate in ben 49 centri. In altre zone ricorrere alla Pma in regime convenzionato è più difficile: situazione critica in Calabria e Molise, dove si è obbligati a spostarsi in altre Regioni o a ricorrere ai privati. Se uno dei partner o entrambi sono affetti da una malattia infettiva (come epatite C o Hiv) o genetica, la coppia per impedire il contagio al figlio deve avvalersi di tecniche di fecondazione medicalmente assistita, monitorando con attenzione tutta la gravidanza. In tal caso in Italia la scelta del centro è praticamente obbligata: sono solo 23 quelli abilitati a questi trattamenti, e solo 8 sono strutture ospedaliere pubbliche o convenzionate. La Toscana si pone come fiore all’occhiello d’Italia, con ben 5 centri in convenzione con il Ssn (di cui 2 ospedalieri: Careggi di Firenze e Ospedale della Versilia a Viareggio). Le altre Regioni cui guardare sono Puglia, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Lazio, Veneto, Campania e Sicilia lo permettono solo privatamente. Il resto d’Italia ne è sguarnito. Infine, le strutture che eseguono più inseminazioni intrauterine semplici sono l’ospedale Sacco di Milano, l’ospedale Microcitemico (Brotzu) di Cagliari e l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Mi). Le strutture che invece eseguono più inseminazioni in vitro (Fivet o Icsi) sono l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Mi), gli Istituti clinici Zucchi (Gruppo ospedaliero San Donato) di Monza e l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.  (AdnKronos)

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