“Non è piaciuta? La facciamo nuova. E’ costata 28.000 euro e chi l’ha creata la rifarà gratis. Però ha colpito nel segno dal punto di vista della comunicazione dell’evento. Spesso si fanno iniziative di prevenzione e nessuno se ne accorge. Non voglio difendere le cartoline, ma far passare i principi della prevenzione“: ad assicurarlo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a ‘L’aria d’estate’ su La7, in merito alle polemiche sul Fertility Day. “Chi ha fatto queste cartoline – assicura – non aveva nessuna intenzione di offendere, dietro ci dovevano essere le spiegazioni. Si trattava di un ‘save the date’ fatto ad agosto e la campagna si deve ancora fare. In questi giorni eravamo impegnati su ben altro e avevamo rimandato la fase di lancio. Ma siccome viviamo nella realtà prendiamo atto di una comunicazione fraintesa“. Il ministro ha ricordato che sono necessarie “politiche sulla natalità. E’ un lavoro da fare da qui a 20 anni, ma la fertilità è un tema che non si può ignorare: io da ministro della Salute pongo il tema sanitario e dico che ognuno deve fare il suo. La fertilità non si cura con l’asilo nido, è un problema di Salute e noi abbiamo il compito di proteggere la capacità riproduttiva degli italiani“. La campagna sul Fertility Day, ha concluso Lorenzin “è dedicata al 50% agli uomini e al 50% alle donne, ma su un grande giornale oggi c’è un box in cui si dice cos’è la fertilità, e si afferma che quella femminile ha una ‘scadenza’ mentre quella maschile rimane inalterata: non è vero. C’è molta disinformazione anche ai livelli in cui non ci dovrebbe essere. Ma se la campagna non funziona cambiamola“. (AdnKronos)