I videogiochi possono essere utilizzati, ma per non piu’ di un’ora a settimana. E’ quanto raccomandato da uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Neurology: secondo la ricerca, condotta a Madrid, l’uso moderato dei videogiochi offre dei benefici a bambini e ragazzi, migliora alcune abilità cognitive e le capacità motorie. Il problema si pone, però, quando si supera la soglia di utilizzo consigliata. Uno studio australiano condotto da Alberto Posso della RMIT University a Melbourne ha dimostrato che l’uso regolare dei videogame e’ associato a un miglioramento del rendimento scolastico, specie nelle materie scientifiche. Lo studio spagnolo, invece, che aveva come obiettivo quello di capire la ”dose” corretta di videogiochi per i bambini, e’ stato condotto da esperti dell’ospedale Del Mar di Madrid, coinvolgendo 2.442 bambini di 7-11 anni.
I risultati sono stati evidenti: i bambini che giocavano per un’ora a settimana ne traevano benefici a livello motorio e cognitivo, con risultati positivi sui voti a scuola. Oltre l’ora a settimana, invece, si vede un aumento dei problemi di condotta, difficolta’ nelle relazioni sociali e conflittualità coi coetanei, molto evidenti per quei bambini che sfiorano le nove ore di gioco a settimana. Osservato il cervello di alcuni bambini con la risonanza magnetica si e’ anche visto che giocare ai videogame e’ legato a cambiamenti strutturali di alcune aree nervose e anche cambiamenti funzionali delle connessioni nervose, in regioni del cervello importanti per l’apprendimento di nuove capacita’ (ad esempio motorie). ”Giocare ai videogiochi di per se’ non fa ne’ bene ne’ male – conclude l’autore principale del lavoro Jesus Pujol – e’ il livello di utilizzo a fare la differenza”.