Termina oggi, 30 settembre, la missione Rosetta dell’ESA: la sonda impatterà sulla cometa 67P attorno alla quale è rimasta in orbita negli ultimi due anni. Rosetta ha raggiunto la cometa il 6 agosto 2014, dopo un viaggio – dal suo lancio il 2 marzo 2004 – di dodici anni attraverso il sistema solare. Il 12 novembre 2014 il lander Philae è stato inviato sulla superficie della cometa con successo.
“Siamo pronti per l’impatto finale sulla cometa, e ancora una volta, con la navicella-madre“, spiega Paolo Ferri, Direttore delle operazioni spaziali della missione Rosetta presso l’ESA. “La navicella spaziale non è stata progettata per un impatto dunque non sopravviverà di sicuro, non c’è dubbio“, racconta Andrea Accomazzo, Direttore di Volo ESA per la missione Rosetta.
Grazie a un team di scienziati molto esperti, la sonda ha resistito 12 anni nello spazio. Ma ora il lavoro diventa davvero difficile: “La struttura di un satellite è molto leggera e fragile. In particolare, Rosetta non è stata assolutamente concepita per resistere alla gravità, si tratta di un satellite in orbita attorno a una cometa, un piccolo corpo debole. Al momento dell’impatto Rosetta verrà schiacciata, i pannelli solari e l’antenna saranno appiattiti sulla superficie della cometa, resterà li per sempre, perché non c’è modo per farla uscire dalla cometa stessa“, conclude l’ingegnere Hubault.
Rosetta invierà le immagini ad alta risoluzione delle parti più interessanti della cometa, indizi da mettere insieme per risolvere le questioni chiave sull’origine e l’evoluzione della cometa, o il suo posto nel sistema solare primordiale.
Nella discesa finale non ci sarà il tempo per effettuare cambiamenti. Il team potrà solo prendere i dati e incrociare le dita. “Se saremo fortunati avremo il segnale fino alla fine. Non sappiamo quale parte del veicolo spaziale toccherà la superficie. Potrebbe essere che avvenga prima l’impatto di un pannello solare, e questo potrebbe creare problemi alla navicella. Potremmo perdere il segnale. Sarà un po’ difficile prevedere gli ultimi minuti“, ci dice il Professor Paolo Ferri, Direttore delle operazioni della missione Rosetta presso l’ESA. “Infine quando sarà sulla superficie perderemo il segnale, il veicolo spaziale sarà programmato per questo, perché non vogliamo lasciare un’astronave attiva sulla cometa – cosa che potrebbe creare interferenze alla radiofrequenza, sarà la fine della missione,” conclude il Prof. Ferri.
Una missione, quella di Rosetta, che ha entusiasmato addetti ai lavori e non. Sono stati raggiunti importanti traguardi tecnici e scientifici nel campo dell’esplorazione spaziale.
La conferma della fine della missione, e quindi della collisione, è prevista dalla sala di controllo principale dell’ESA alle 13:20 +/- 20 minuti (11:20 +/- 20 minuti ora di Greenwich) del 30 settembre. Alle 10 verranno inviati gli ultimi comandi ed intorno alle 12:40 (+/- 20 minuti) avverrà la collisione. A causa del tempo impiegato dal segnale per raggiungere la Terra, la fine ufficiale della missione sarà confermata 40 minuti dopo l’impatto, intorno alle 13:20 ora italiana.
L’Agenzia Spaziale Europea trasmetterà la diretta streaming a partire dalle 09:50 ora italiana e terminerà alle 15:40 ora italiana.