E’ un impegno di due miliardi e mezzo di euro il Patto per Milano firmato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco Giuseppe Sala a Palazzo Marino, sede del Comune. Il documento delinea lo sviluppo di Milano dei prossimi quattro anni e mezzo. Il capoluogo lombardo in questi anni “ha fatto un salto di qualita’ – ha detto Sala – ma ha delle questioni da risolvere e ambisce a competere con le altre citta’ del mondo. Non siamo qui con il cappello in mano a chiedere soldi ma siamo qui con la nostra capacita’ progettuale anche se i soldi li chiederemo“. Dei due miliardi e mezzo del Patto sono gia’ finanziati progetti per 650 milioni di euro fino al 2017-2018, di cui una grossa parte riguarda il prolungamento della metropolitana della linea 5 fino a Monza e della linea 1 a Baggio, quartiere della periferia. La linea 2 sara’ invece interessata da un piano di adeguamento e in piu’ la citta’ avra’ 15 nuovi treni e 40 bus elettrici. Con il patto avranno fondi certi gli interventi di riqualificazione nelle periferie, “l’ossessione” del sindaco, che in due anni ha l’obiettivo di risanare parte del patrimonio edilizio comunale sfitto: tra fondi del Comune, bond e fondi governativi saranno 174 i milioni disponibili. In due anni anche il “grosso delle esondazioni di Seveso e Lambro verra’ risolto – ha annunciato Sala – e il rischio si ridurra’ notevolmente“.
Nel patto ci sono fondi per 151 milioni di euro per la realizzazione delle vasche di laminazione e dello scolmatore sud-ovest. Con la firma la Citta’ metropolitana ritrova l’equilibrio finanziario e puo’ chiudere il bilancio 2016, grazie ai 25 milioni mancanti che il governo ha garantito. Sul fronte della sicurezza Milano ha chiesto di avere piu’ militari nelle strade, nell’ambito del progetto ‘Strade sicure’, in attesa di assumere nuovi vigili, “in pochi giorni avremo la risposta e sapremo quanti saranno“, ha detto Sala. Per fare di Milano un citta’ che compete con le capitali internazionali governo e amministrazione puntano anche sul post Expo, un progetto che vedra’ nascere su quell’area una citta’ della scienza e della ricerca,Human Technopole, un campus, un’area tax free per attrarre gli investimenti e che potrebbe ospitare l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, che potrebbe lasciare Londra dopo la Brexit.