Il lungo viaggio di Rosetta culminerà con la discesa controllata nella regione di Ma’at, un’area ricca di crateri in attività, situata sul lobo inferiore della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko. La scelta è caduta su Ma’at proprio per la sua conformazione: i crateri, da dove hanno origine molti getti di materiale cometario, misurano più di 100 metri di diametro e 50-60 di profondità.
Le pareti – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – presentano delle caratteristiche che potrebbero risalire all’epoca di formazione della cometa agli albori del Sistema Solare, di grande interesse per la comunità scientifica. Rosetta, durante le fasi si discesa, osserverà la regione e si soffermerà su una zona adiacente ad un cratere ampio circa 130 metri denominato Deir el-Medina, come una struttura dalle forme simili situata nell’omonima città egiziana.
Fina dal 9 agosto scorso, la sonda si è inserita su orbite ellittiche che la porteranno sempre più vicino a 67P e nel fly-by più ravvicinato si spingerà fino a 1 chilometro dalla superficie. “Rosetta ha volato per due anni intorno a 67P – ha spiegato Sylvain Lodiot, mission manager della sonda – ma l’ambiente imprevedibile della cometa e la lontananza della sonda dal Sole fanno sì che queste ultime settimane siano la nostra più grande sfida”.
L’ultimo sorvolo è in programma per il 24 settembre. Subito dopo Rosetta effettuerà una serie di manovre che la metteranno in linea con l’area di impatto per poi concludere la sua missione il prossimo 30 settembre.