Barack Obama si dà al giornalismo. A due settimane dalle elezioni presidenziali americane di novembre, il Commander in chief uscente firmerà l’edizione di novembre di Wired da direttore. Lo ha annunciato la rivista specializzata in tecnologia e scienza dicendo che il numero in questione sarà nelle edicole americane il 25 ottobre prossimo. Secondo Wired, è la prima volta che un presidente in carica ha diretto un magazine. Ma per Obama non si tratta però della prima volta al timone di un organo di stampa. Nel 1990 divenne il primo afroamericano negli allora 104 anni di storia dell’Harvard Law Review, a diventarne il direttore. L’incarico nel giornale era considerato il più alto per gli studenti di legge dell’ateneo. All’epoca aveva 28 anni e aveva una laurea della Columbia University alle spalle. Il direttore di Wired, Scott Dadich, ha descritto la mossa come una scelta naturale data la storia della nazione da sempre nel segno dell’innovazione. A questo proposito ha citato i padri fondatori che lavorarono per la stesura della Dichiarazione di Indipendenza, come Benjamin Franklin che “parlava di cose folli, come le reti elettriche e la comunicazione” e di Thomas Jefferson “che stava radicalmente ripensando il design e l’uso dei terreni”. Sotto la direzione di Obama, la rivista guarderà al futuro. Il tema scelto sarà quello delle frontiere: personali, locali, nazionali, internazionali e oltre. I confini ci possono essere per esempio nella medicina di precisione, nella pianificazione urbana, nei diritti civili, nei cambiamenti climatici e nei viaggi nello spazio. Il tema ben si adatta alla conferenza voluta dalla Casa Bianca e che si terrà all’inizio di ottobre a Pittsburgh; a co-ospitarla saranno l’università di Pittsburgh e la Carnegie Mellon University. D’altra parte Obama ha dimostrato nel corso del suo mandato di avere una predilezione per scienza e tecnologia. La sua prima campagna presidenziale è spesso ricordata per l’uso efficiente di Internet; inoltre ha sostenuto ambiziosi progetti di ricerca scientifica come il piano per la mappatura del cervello umano e per fare in modo che 20 milioni di persone abbiano accesso all’Internet veloce entro il 2020. Il tutto mentre Obama sogna la prima biblioteca presidenziale digitale per cui lo scorso anno ha incontrato alcuni guru del mondo tecnologico e digitale tra cui Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn, e Vinod Khosla, uno dei fondatori di Sun Microsystems.