Salute, MSF: servono strumenti accessibili contro la resistenza batterica

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Medici senza frontiere accoglie con favore la dichiarazione politica approvata ieri durante la riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla resistenza antimicrobica, che riconosce la necessità di affrontare – ai più alti livelli politici – il complesso problema delle infezioni resistenti ai farmaci, che colpisce persone in ogni parte del mondo. “Con questa dichiarazione, i governi hanno fatto un passo politico importante riconoscendo le molte sfide globali causate dalla resistenza antimicrobica”, dichiara la dott.ssa Joanne Liu, presidente internazionale di Medici Senza Frontiere (MSF). “Ora, i governi hanno la responsabilità di trasformare queste parole in azioni e di adottare piani di risposta concepiti su misura delle esigenze nazionali e di assumere impegni globali per combattere le resistenze”. “Dai feriti di guerra in Giordania, ai neonati in Pakistan, dai pazienti ustionati di Haiti, alle persone affette da tubercolosi multi-resistente in Sud Africa, Msf vede infezioni resistenti ai farmaci in tutto il mondo, incluse quelle infezioni che possono essere trattate solo con antibiotici di ultimissima generazione”, prosegue Joanne Liu. “Nella dichiarazione vi è il riconoscimento del fallimento dell’attuale sistema di ricerca e sviluppo medico e un forte impegno per cercare di assicurare che l’accesso a nuovi vaccini, antibiotici e strumenti diagnostici – urgentemente necessari per frenare la resistenza batterica – siano disponibili e accessibili per chi ne ha più bisogno. Siamo anche lieti di leggere nella dichiarazione l’invito a spezzare il legame tra il modo in cui la ricerca e lo sviluppo vengono finanziati e il costo ultimo dei prodotti sanitari salvavita, e garantire che vi sia un ritorno pubblico quando un finanziamento governativo viene utilizzato per creare nuovi medicinali”. Msf sta partecipando agli sforzi globali per il controllo delle infezioni resistenti ai farmaci, aumentando la propria capacità di diagnosticare le infezioni, migliorare l’uso degli antibiotici, evitare la trasmissione delle infezioni negli ospedali e monitorare i tassi di resistenza, oltre a sostenere gli sforzi per sviluppare strumenti diagnostici e trattamenti nuovi a prezzi accessibili. “Dobbiamo tutti continuare a lavorare per garantire che i farmaci siano utilizzati in modo appropriato, che la capacità diagnostica venga migliorata, e che l’accesso a nuovi e vecchi antibiotici sia salvaguardato. Innanzitutto sono i governi e le aziende farmaceutiche quelli in grado di compiere passi significativi per prevenire le infezioni e poter cambiare le regole del gioco: per esempio offrire il vaccino contro la polmonite a prezzi accessibili in modo che più bambini possano essere vaccinati e aggiornare i protocolli di cura nazionali per aumentare l’accesso ai farmaci e alla diagnostica per curare e prevenire la tubercolosi resistente ai farmaci”, conclude Joanne Liu.

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