Salute: una donna chirurgo su tre ha subito discriminazioni di genere

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Il numero di donne chirurgo o che si stanno specializzando in chirurgia è in netto aumento in Italia, ma le pari opportunità sono ancora un traguardo lontano. Per rappresentare questo mondo è nata l’associazione Women in Surgery Italia (WIS Italia), che farà il suo debutto il 28 settembre a Roma durante il congresso della Società Italiana di Chirurgia all’Auditorium Parco della Musica. Le donne chirurgo chiedono più welfare e tutele. Secondo un’indagine promossa da WIS Italia, per il 64,2% di loro l’appartenenza al genere femminile è un ostacolo alla carriera, e per il 49% lo è anche il desiderio di avere figli; il 34% ha subito, durante il percorso di formazione, discriminazioni legate al sesso; l’80,4% pensa che la legislazione sulla maternità nella professione chirurgica non sia adeguata. Solo il 22,6% delle donne chirurgo intervistate lavora in una struttura che comprende un nido aziendale, anche se il 93,7% lo riterrebbe utile. A differenza di Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Stati Uniti, in Italia al momento non esiste alcuna documentazione o letteratura sull’argomento – spiegano la presidentessa di WIS Italia Isabella Frigerio e la vicepresidentessa Gaya Spolverato -. Se questo non avviene, non è perché la questione “donne in chirurgia” non esista, ma semplicemente perché non è ancora stata affrontata ufficialmente”.

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