Sanità: appello dell’AD del San Raffaele a Renzi contro i tagli, “almeno siano selettivi”

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Benvenuto nel tempio della medicina, in un’eccellenza assoluta di questo Paese, in un’istituzione 100% ‘made in Italy’, benvenuto al San Raffaele“. E’ l’accoglienza ricevuta oggi a Milano dal premier Matteo Renzi, in visita all’Irccs di via Olgettina. Ma le parole di Nicola Bedin, amministratore delegato del Gruppo ospedaliero San Donato cui fa capo la struttura, precedono un appello: “Talvolta – sottolinea l’Ad – il San Raffaele ritiene di non essere trattato come si merita. Dal 2011, con la politica dei tagli lineari, ha subito riduzioni di finanziamenti pesanti. Ci appelliamo a lei perché, se i tagli ci devono essere, almeno siano selettivi e non colpiscano istituzioni la nostra che vanno supportate e non penalizzate“. “Anche i finanziamenti alla ricerca sono calati – continua Bedin – nonostante la nostra produttività scientifica sia aumentata a livelli record. E l’università Vita-Salute è pronta a investire per crescere. La nostra disponibilità ad aumentare i posti per i candidati a Medicina è stata disattesa. Non siamo qui per lamentarci – precisa il manager – ma sento il dovere di sollecitare un’attenzione maggiore e so che stima il nostro lavoro“. “Il San Raffaele è parte del Gruppo ospedaliero San Donato – ricorda l’Ad – una rete di 18 ospedali di cui 3 Irccs. E anche per dimensione ci paragoniamo ad altri leader del settore europeo. Un posto unico dove nello stesso luogo si fa attività clinica, di ricerca e didattica universitaria. Non è solo un grande ospedale, baluardo del Ssn pubblico, è anche un istituto scientifico, è un’università che ogni anno forma ottimi medici, psicologi e filosofi. Il San Raffaele è le 6 mila persone che lo compongono: dai medici agli infermieri, dagli scienziati ai manager e agli impiegati“. Bedin annuncia: “Siamo anche pronti a investire. C’è il progetto di un nuovo edificio, i lavori cominceranno in primavera 2017“. “Sarà un ospedale nell’ospedale – spiega Bedin – con 20 sale operatorie, un nuovo e moderno pronto soccorso e reparti di degenza per 300 posti letto. Guardiamo al futuro con fiducia e siamo pronti e disponibili a partecipare anche all’iniziativa di Human Technopole“. Un progetto che ha strappato a Renzi la promessa di tornare al San Raffaele: “Il mio è un arrivederci alla prima pietra” del nuovo edificio, ha detto parlando al personale e agli studenti universitari riuniti per ascoltarlo nell’Aula Caravella. “Questo è un progetto che è anche bello dal punto di vista estetico. Io vengo da una città in cui l’ospedale degli Innocenti lo hanno fatto fare a Brunelleschi, come scelta politica. Gli hanno fatto fare la cupola, ma anche il luogo dell’accoglienza degli ultimi. Hanno scelto il grande architetto perché anche il luogo del dolore è un luogo di bellezza. Ci diamo dunque un appuntamento alla primavera per il nuovo Pronto soccorso, ma soprattutto ci diamo un appuntamento per il grande progetto di Human Technopole“. Un appello al premier è arrivato anche dal presidente dell’ospedale San Raffaele, Gabriele Pelissero: “Ci aiuti a continuare a fare quel che stiamo facendo. Sappiamo che abbiamo problemi di regole e impostazione sul Ssn. Noi vogliamo continuare a essere un ospedale degli italiani, con pazienti che arrivano anche da tutto il mondo, abbiamo una straordinaria istituzione di ricerca. E’ importante, però – conclude – che le regole del Ssn continuino a essere regole aperte, che consentano a tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal luogo di residenza, di accedere alle eccellenze ospedaliere“.

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