Dai fondali dell’isola greca di Anticitera, dove affondo’ la nave che trasportava il piu’ antico calcolatore meccanico conosciuto risalente al 150-100 a.C., noto come macchina di Anticitera, è emersa un’altra importante scoperta, ovvero lo scheletro di un uomo vissuto oltre 2.000 anni fa. Il ritrovamento, descritto sulla rivista Nature, è avvenuto negli scavi diretti dall’archeologo Brendan Foley, della Woods Hole Oceanographic Institution del Massachussets. L’analisi del Dna delle sue ossa permetterà di saperne di più sulla vita a bordo delle navi che consegnavano prodotti di lusso nelle città del Mediterraneo, e sara’ la prima fatta sulla vittima di un antico naufragio.
Le ossa, che sono ben preservate e sono state scoperte lo scorso 31 agosto, comprendono una parte del cranio con tre denti, due ossa delle braccia, diversi pezzi di costole e due femori. ”L’esame preliminare delle ossa fa pensare che appartenessero ad un uomo giovane”, precisa Hannes Schroeder, esperto di analisi di Dna antico del Museo di storia naturale di Copenhagen. Glie sperti ora esamineranno il Dna, che potrebbe dare informazioni su caratteristiche come i capelli, il colore degli occhi, gli avi e la provenienza geografica dell’uomo. Non si sa ancora se sarà possibile effettuarlo, ma in tal caso sarà il primo su un’antica vittima di naufragi.