Sabato 17 settembre il paesaggio del Soave si vive e si scopre in sella alla bici. Di ultima generazione, con pedalata assistita, messa a disposizione di Bosh eBike Systems in occasione del Cosmobike show, la rassegna dedicata alle due ruote a pedali, in programma a VeronaFiere dal 16 al 19 settembre.
Sarà un tour davvero senza precedenti quello in calendario alla scoperta del Soave, primo paesaggio storico rurale d’Italia.
La partenza è prevista alle ore 10.00 da Soave, a Porta Verona, sotto i grappoli di garganega messi in appassimento. Da qui il gruppo di giornalisti specializzati partirà alla volta del Soave Classico, lungo un itinerario di 15 km tra vigne storiche, capitelli votivi, colline terrazzate, pendii ricoperti di pergole.
Sport, benessere e cultura. Tre gli ingredienti dell’originale sodalizio tra vino e ciclismo, ai quali si aggiunge l’orgoglio, per il comprensorio produttivo del Soave, di ospitare la stampa del mondo sportivo nel primo paesaggio storico rurale d’Italia.
L’iniziativa, frutto di una collaborazione tra Consorzio del Soave, Veronafiere e Cosmobike, nasce dalla volontà di operare in squadra per valorizzare le eccellenze che caratterizzano Verona e provincia.
«L’evento in calendario sabato – spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di tutela – vuole essere un’occasione per condividere con tanti appassionati un risultato importante che abbiamo raggiunto proprio quest’anno. In un mondo in cui tutto è quasi sempre virtuale noi vogliamo proporre di fatto di un’esperienza reale che auspichiamo entri nel cuore e nella mente di quanti parteciperanno. Con questa giornata cerchiamo di creare consapevolezza attorno al paesaggio, che è il nostro patrimonio, senza essere pedanti, ma anzi divertendosi all’aria aperta tra una collina e l’altra».
Quella del Soave è la prima doc italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di “Paesaggio rurale di interesse storico” entrando a far parte del “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali” istituito dal Ministero delle politiche agricole e forestali con decreto ministeriale n.17070 del 19 novembre 2012.
Dopo aver analizzato 123 zone produttive dell’agroalimentare italiano, e dopo aver considerato 35 candidature, con la dicitura “Le Colline vitate del Soave” l’Osservatorio nazionale del Paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali, istituito col medesimo decreto, ha accolto la canditura della denominazione veronese che, assieme al Conegliano Valdobbiadene e al Parco Rurale del Paesaggio Appenninico di Moscheta, entra nel registro dei paesaggi nazionali considerati patrimonio storico-rurale d’Italia.
Evidente la valenza storico-rurale del comprensorio produttivo del Soave al cui interno, nella zona classica, sono stati individuati 1700 ettari collinari, microparcellizati, coltivati secondo le tecniche della viticoltura eroica. Risale infatti al 1816 la prima mappa, tratta dal catasto napoleonico, che censisce i vigneti del Soave, in base alla quale poi nel 1931, con decreto regio, è stata istituita la prima denominazione italiana. In questa zona – percepita come isola non urbanizzata nella campagna veneta – sono ancora oggi presenti elementi di edilizia storica, capitelli votivi, forme di allevamento come la pergola, muretti a secco. Esistono inoltre vigneti di oltre 100 anni, tutt’oggi produttivi.
Il Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico introduce di fatto un radicale cambiamento di visione che pone l’uomo al centro del contesto agricolo, non più come soggetto che turba l’ecosistema esistente con una forma di agricoltura intensiva ma, al contrario, come artefice principale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione del paesaggio.
Farne parte significa per il Consorzio del Soave operare insieme al Ministero per definire “la significatività, integrità e vulnerabilità” del paesaggio rurale, tenendo conto sia delle valutazioni scientifiche, sia dell’importanza delle comunità e dei soggetti che operano in questa zona.