Spazio: la NASA lancia Osiris-Rex, la sonda su asteroide con bussola italiana

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E’ scattato il conto alla rovescia per Osiris-Rex, la sonda della Nasa che andrà alla conquista dell’asteroide Bennu per raccoglierne campioni da riportare a Terra. La sonda partirà da Cape Canaveral nella notte tra giovedì e venerdì prossimi, con un primo tentativo di lancio fissato dalle 01,05 alle 03,05 ora italiana ed a portarla in orbita sarà il razzo Atlas V. Osiris-Rex arriverà su Bennu ad agosto 2018 e l’obiettivo di questo lungo viaggio – che terminerà a settembre 2023 con il rientro del campione prelevato – è saperne di più sulle origini della vita sulla Terra o anche in altri corpi celesti del sistema solare. Ma non solo. La missione Osiris-Rex, del valore di un miliardo di dollari e realizzata nell’ambito del Programma Nasa ‘New Frontiers’, potrebbe fornire dati sulla preziosa composizione chimica dell’asteroide, confermando che questi corpi celesti possono racchiudere nel sottosuolo ricchezze minerarie come oro, platino, silicio, nichel e ferro.

E allora, come concordano geologi e planetologi, si starebbe aprendo l’era della mineralogia spaziale. La missione Nasa parla anche italiano. Nel lungo viaggio di Osiris-Rex a guidare la sonda della Nasa sarà infatti una bussola stellare realizzata da Leonardo-Finmeccanica a Campi Bisenzio. “Siamo orgogliosissimi di essere presenti in questa missione” afferma all’Adnkronos l’ingegnere Marco Molina, Cto della linea business-SPAZIO di Leonardo. “Il nostro sensore Autonomous Star Tracker serve a sapere come è orientata la sonda rispetto alla mappa delle stelle, in pratica le fa da bussola” spiega Molina. Lo strumento “è un telescopio che guarda le stelle, le riconosce ed è anche un calcolatore velocissimo che aiuta a calcolare la rotta” aggiunge l’esperto di Leonardo. Rispetto alle “miniere” da scoprire sugli asteroidi, “non siamo già alla corsa all’oro, sono -chiarisce- ancora missioni scientifiche, ma noi abbiamo sviluppato tecnologie che ci vendono svolgere un ruolo da protagonisti fin da ora”. Per Leonardo, aggiunge Molina, “è un motivo di orgoglio essere parte di questa missione perchè non solo riusciamo a imporci in Europa ma anche la Nasa sceglie la nostra tecnologia”.

La bussola stellare italiana vola già a bordo di missioni europee come Rosetta, la sonda dell’Esa che sta studiando la cometa 67/P, o ExoMars, la missione di esplorazione robotica di Marte realizzata da Esa e Roskosmos, è a bordo della missione New Horizons della Nasa per l’esplorazione di Plutone e sulla sonda Juno che ha appena trasmesso immagini stupende del suo sorvolo di Giove. “Il sensore – evidenzia Molina- è uno dei nostri prodotti standard e siamo in grado di personalizzarlo a seconda delle missioni”. Altro obiettivo della missione Nasa è studiare come proteggere la Terra da impatti con asteroidi.

“E’ un altro aspetto chiave di questa missione perchè conoscendo la composizione di questi corpi celesti potremo essere pronti in caso di rischi di impatti distruttivi come quello che ha cancellato i dinosauri dal nostro pianeta” spiega Molina. Un aspetto particolarmente sentito visto che proprio questa sera è previsto un ‘incontro ravvicinato’ della Terra con l’asteroide 2016 RB1 di 10 metri di diametro, che sfiorerà il nostro pianeta ad una distanza di un decimo rispetto a quella che separa la Terra dalla Luna. Intanto a Cape Canveral si scaldano i motori per il lancio di Osiris-Rex (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer) e la sonda Nasa si appresta a partire diretta su Bennu, un asteroide del Sistema Solare della famiglia Apollo classificato come carbonaceo di tipo B, di forma sferoidale e diametro medio di 560 metri. La missione di Osiris-Rex sarà mappare nel dettaglio la superficie dell’asteroide per predisporre l’atterraggio, sbarcare e prelevare fino a circa 60 grammi di materiale e infine riportare il campione collezionato sulla Terra, dove sarà analizzato e studiato, come spiega l’Agenzia Spaziale Italiana.

“Secondo i piani, il primo step di missione sarà produrre quattro diversi tipi di mappe che insieme comporranno un modello 3D dell’asteroide” spiega l’Agenzia Spaziale Italiana. Queste mappe serviranno a garantire nel 2020 il successo della fase due della missione: la manovra Tag-Sam, che sta per Touch And Go e Sample Acquisition Mechanism. In altre parole: toccata e fuga, con campionatura” sottolinea l’Asi che segue sul sito i dettagli della missione Nasa. Individuato il sito del prelievo, un’area ampia circa 50 metri che sarà scelta dagli scienziati con l’obiettivo di massimizzare il ritorno scientifico minimizzando i rischi di impatto per il veicolo, la sonda Osiris-REx dispiegherà un braccio robotico. A quelo punto la sonda si avvicinerà lentamente a Bennu, fino a che l’estremità dello strumento non riuscirà a rubare un ‘bacio fugace’ alla superficie del corpo celeste. “Sarà in quei brevissimi cinque secondi che la sonda dovrà catturare il suo ‘pezzo’ di asteroide” e di lì, commenta l’Asi, “iniziare il viaggio di ritorno verso casa, mentre alla Nasa comincerà l’attesa”. Per aprire la capsula con i tesori raccolti da Osiris-Rex bisognerà infatti aspettare fino al 2023.

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