ESA ed Arianespace hanno siglato ieri un contratto per assicurare il lancio del satellite Aeolus. Con questo traguardo si fa un passo avanti verso una migliore conoscenza dei venti della Terra.
Il contratto, del valore di 32.57 milioni di euro, è stato firmato alla sede centrale dell’ESA a Parigi, Francia, dal Direttore ESA dei Programmi di Osservazione della Terra, Josef Aschbacher, e dall’Amministratore Delegato di Arianespace, Stéphane Israël.
“La missione Aeolus ha certamente avuto la sua parte di problemi” ha detto Josef Aschbacher. “Tuttavia, con i principali ostacoli tecnici ormai risolti ed il contratto di lancio in atto, siamo in grado di guardare avanti al lancio dalla Guyana Francese, a bordo del razzo Vega, lancio che prevediamo possa avvenire entro la fine del 2017“.
Con a bordo dei laser ultravioletto all’avanguardia, mai lanciati nello spazio, Aeolus fornirà informazioni sui venti della Terra, sugli aerosol e sulle nuvole. Questo non solo farà avanzare la nostra conoscenza delle dinamiche dell’atmosfera, ma fornirà anche le tanto necessarie informazioni per migliorare le previsioni meteorologiche.
In quanto parte della serie degli Earth Explorer, il satellite è stato sviluppato per contribuire alla nostra conoscenza del modo in cui funziona la Terra e di come l’attività dell’uomo incida sul suo delicato equilibrio.
Mentre la missione risponde alle necessità della comunità scientifica, essa dimostrerà anche tecnologie all’avanguardia che potrebbero aprire la strada a nuovi modi di osservare il nostro pianeta ed a future applicazioni dei dati di Osservazione della Terra. Aeolus, infatti, sarà il primo satellite a fornire profili del vento su scala globale. Per fare ciò, porta a bordo uno dei pezzi più interessanti di tecnologia spaziale mai sviluppato: il ‘lidar’ (una tecnica di telerilevamento “attivo” per l’esecuzione di rilievi topografici ad alta risoluzione) del vento Aladin, una sorta di radar laser. Basato su diversi anni di lavoro, questo strumento all’avanguardia comprende due potenti laser, un grande telescopio e dei ricevitori molto sensibili. Il laser genera una luce ultravioletta che viene indirizzata verso la Terra. Questa luce rimbalza dalle molecole dell’aria e dalle particelle piccole come per esempio polvere, ghiaccio e goccioline di acqua presenti nell’atmosfera. La frazione di luce che si riflette di ritorno verso il satellite viene raccolta dal telescopio di Aladin e misurata. Il movimento delle molecole dell’aria, delle particelle o delle goccioline, fa sì che la luce riflessa cambi leggermente frequenza. Comparando le frequenze ricevute alle varie altitudini con il laser originale, possono essere determinati i venti che sono al di sotto del satellite.
Nonostante le numerose battute d’arresto durante il suo sviluppo, test recenti mostrano che Aladin è ora all’altezza dei difficili compiti che lo aspettano. Avendo risolto questi problemi di sviluppo, gli ingegneri alla Airbus Defence and Space di Stevenage, Regno Unito, sono adesso impegnati nell’aggiunta dello strumento al satellite. Non appena Aeolus sarà completo e accuratamente testato, il satellite sarà preparato per la spedizione allo spazio porto europeo nella Guyana Francese.
Il lanciatore Vega può mettere in orbite basse satelliti del peso di 300-1500 kg. Il primo satellite ESA di Osservazione della Terra ad essere portato in orbita da Vega è stato, nel 2015, Sentinel-2A.