Terremoto: Assisi e Perugia inserite per errore tra le aree in emergenza per “Safety Check”

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Sono state inserite per sbaglio tra le aree terremotate, per il servizio di “Safety Check” di Facebook, ma ora Assisi e Perugia chiedono al social network “un aiuto per ristabilire la verita’ dei fatti, promuovendo una immediata campagna su scala internazionale“. “La piattaforma – spiegano le due amministrazioni comunali in una nota congiunta firmata dall’assessore alla cultura e al turismo di Assisi, Eugenio Guarducci, e dall’assessore allo sviluppo economico di Perugia, Michele Fioroni rileva la nostra posizione e, se rientriamo nell’area in cui e’ in corso l’emergenza, ci chiede se stiamo bene. Se si clicca sull’opzione ‘I’m safe’ si acconsente a rendere pubblica l’informazione“. “In questo caso – spiegano i due assessori – il servizio di e’ stato corredato da una piantina, che ha letteralmente fatto il giro del mondo, in cui viene indicato un cerchio celeste di raggio 90 km, il cui centro peraltro non coincide con quello indicato dagli istituti di geofisica come epicentro del sisma, e che ingloba citta’ e territori che oggettivamente non possono e non debbono rientrare tra quelli in cui e’ in corso una vera e propria emergenza sismica tra cui Perugia e Assisi“. Di fatto pero’, osservano, i territori estranei ai danni del sisma “hanno subito un terremoto mediatico che mina alle fondamenta il sistema turistico ed economico e al Safety Check di Facebook si e’ aggiunta anche la fuorviante comunicazione che proveniva dall’app Terremoti che in un processo di incomprensibile generalizzazione ha di fatto esteso l’emergenza vera a territori che non hanno subito alcun danno“. “Chi puo’ rimediare? Se lo chiedono – si sottolinea nella nota – tutti gli operatori commerciali colpiti da questo terremoto mediatico“.

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