Le Marche sono state messe in ginocchio dal terremoto, e in particolare da uno sciame sismico insistente, che sembra non voler smettere. La paura tra la popolazione è diffusa, anche se non si sono verificati danni eclatanti, nè sono rimaste coinvolte persone. Nella notte un Sisma di magnitudo 4.3 e’ stato avvertito a Norcia, in Umbria, fino a Fabriano (Ancona) dove ci sono state scene di panico tra gli abitanti. Poi, in pieno giorno, una scossa di magnitudo 4.5 ha fatto tremare la zona di Macerata, a Castelsantangelo sul Nera, fino all’Ascolano, a Montegallo, sui Monti Sibillini. La scossa in questione, ad Accumoli, ha interrotto il capo della protezione civile Fabrizio Curcio mentre stava parlando agli sfollati della tendopoli. Nelle Marche la terra continua a tremare, pur con scosse minori e in sequenza, continue fra magnitudo 2 e 3. Il sindaco di uno dei comuni piu’ colpiti il 24 agosto, Arquata del Tronto, dove si sono registrati 50 morti, Aleandro Petrucci, sdrammatizza: “Ormai non ci facciamo piu’ caso se sono sotto magnitudo 3. Ci stiamo abituando“.
Si stanno comunque portanto a termine verifiche in tutte le Marche di eventuali crolli a seguito delle ultime scosse telluriche, magari cedimenti di porzioni gia’ pericolanti per gli eventi precedenti o di parti di vecchi edifici. Ad Ascoli Piceno continua a rimanere transennato il Palazzo dei Capitani, nella centrale piazza del Popolo, per lesioni alla torre dell’orologio: i lavori per metterla in sicurezza sono cominciati oggi. Invece, proprio a causa delle ultime scosse, a Montefortino (Fermo) la gente stanotte tornera’ a dormire in auto: almeno 300 persone hanno annunciato di voler fare cosi’ per non rischiare, o comunque sentirsi piu’ al sicuro.
Nella tendopoli di Arquata e Pescara del Tronto dovrebbe arrivare domani il commissario per l’emergenza del terremoto, Vasco Errani per sapere quali soluzioni sono state scelte per gli sfollati in attesa della ricostruzione dei loro paesi. Quanto annunciato per i terremotati del Lazio – un periodo di alloggio in alberghi della costa adriatica, fino all’installazione di casette mobili vicino ai paesi distrutti – e’ gia’ motivo di discussione tra gli sfollati dei comuni di Arquata del Tronto e Acquasanta: c’è chi non vorrebbe allontanarsi dal proprio paese.