Sale a 5.292 il numeri degli sfollati delle Marche. Il dato e’ stato reso noto oggi dall’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, durante una seduta fiume del Consiglio regionale dedicata al terremoto del 24 agosto. Un dato in crescita – ha detto l’assessore – mano a mano che vengono effettuati i controlli sull’agibilita’ degli edifici. Quattro le Regioni colpite dal Sisma – ha ricordato il presidente Luca Ceriscioli -, le Marche hanno avuto 50 morti, “una cifra destinata a entrare nella storia”, coinvolte tre Province (Ascoli Piceno, Fermo e Macerata), 60 Comuni danneggiati, anche se solo cinque – Arquata del Tronto (50 morti), Acquasanta, Montegallo, Montemonaco e Montefortino sono sono entrati nel cosiddetto “cratere sismico” dei centri piu’ danneggiati. Un concetto, quello del cratere, che e’ “una leggenda metropolitana” ha tagliato corto Ceriscioli, dato che “non e’ stato ancora definito”. Intanto le Marche hanno indicato, oltre ai 5 Comuni, anche quelli di Amandola (Fermo) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata), cittadine montane scelte per il numero di sfollati e per l’incidenza degli sfollati sulla popolazione. Undici i campi allestiti nel territorio regionale, per un totale di 294 tende con 3.338 posti letto, di cui 2.076 effettivamente occupati. Ceriscioli e Sciapichetti hanno elogiato la Protezione civile marchigiana, “una macchina che ha lavorato a pieno ritmo, dando una risposta tempestiva e di qualita'” nella fase dell’emergenza, permettendo di salvare tante vite”. Dal dibattito in aula sono scaturite tante proposte: dall’invito a tutti i consiglieri regionali a versare mille euro in un fondo per i terremotati costituito dalla Conferenza nazionale dei presidenti dei Consigli regionali, alla creazione di un sito web per seguire il tappe della ricostruzione, fino alla richiesta piu’ ‘politica’ (avanzata da Luca Marconi, Udc-Popolari Marche, e condivisa da Enzo Giancarli, del Pd) di allargare la Giunta con un assessore al terremoto. Ma per il momento, finita la fase dell’emergenza e avviata quella dell’assistenza, le priorita’ sono altre. E cioe’ – ha ribadito il governatore – “far uscire la gente dalle tende il prima possibile” e trovare una sistemazione confortevole per i “7 mesi” indicati dal Commissario straordinario Vasco Errani per portare i terremotati che hanno avuto la casa inagibile nelle casette di legno. Dove rimarranno per tutto il tempo necessario per la ricostruzione, cioe’ “3-4 anni”. Sciapichetti ha lanciato un appello ai proprietari di case sfitte da mettere a disposizione dei terremotati. Il presidente ha tracciato anche una linea per la ricostruzione: “non deve riguardare solo le case, ma l’anima e l’economia di quei luoghi, un territorio splendido ma fragile”. Intanto pero’ e’ corsa contro il tempo per far ripartire le scuole. “Sono 27 quelle totalmente o parzialmente inagibili – hanno detto Ceriscioli e Sciapichetti -, per 23 sono gia’ stati individuati edifici alternativi dove svolgere l’attivita’ didattica. Per altre quattro le lezioni dovranno probabilmente svolgersi in moduli, abbiamo molte offerte, anche da altre Regioni”